Foto: Finestre sull’Arte, Il palchetto di destra nel contesto della cappella Cornaro. Foto: Finestre sull’Arte. Sono i membri della famiglia Cornaro (o Corner, alla veneziana: erano infatti di Venezia), dalla quale proveniva il committente del gruppo scultoreo, il cardinale Federico Cornaro che, ottenuto nel 1647, in data 22 gennaio, il giuspatronato della cappella del transetto sinistro di Santa Maria della Vittoria, desiderava farne la propria sepoltura. Occorre comunque sottolineare le differenze che intercorrono tra i due palchetti e che hanno fatto supporre l’esteso ricorso ad aiuti di bottega. Collocata nell'edicola della cappella Cornaro per volere del Cardinale Federico Cornaro committente della scultura. Se dovessimo scegliere un gruppo scultoreo che meglio d’ogni altro possa rappresentare il Seicento e il Barocco, molto probabilmente indicheremmo l’Estasi di santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 Roma, 1680): difficile pensare a un’altra opera che riesca a gareggiare con il gruppo berniniano in termini di potenza espressiva, capacità di emozionare l’osservatore e di suscitare stupore e ammirazione, perfetta integrazione con lo spazio, sapienza compositiva, maestria tecnica. La Cappella Cornaro merita davvero di essere vista nella chiesa di Santa Maria della Vittoria. In questo meccanismo lo spettatore certo intuisce l’inganno ma si lascia ugualmente catturare dallo spettacolo. Si trattò, i… Il gruppo di sinistra, meno vigoroso e invece più delicato, denota la partecipazione di un artista diverso e indipendente, capace di “dare già una interpretazione personale del Bernini, pittorica, vibrante e sentimentale” (così Livia Carloni): si tratterebbe di Antonio Raggi (Vico Morcote, 1624 Roma, 1686), scultore svizzero del Canton Ticino verso il quale sono documentati alcuni pagamenti riconducibili all’impresa della cappella Cornaro. La volta con i dipinti di Guido Ubaldo Abbatini. Il teologo deve saper toccare mente e cuore dei suoi interlocutori, con parole adatte al pubblico cui si sta rivolgendo. La Cappella Cornaro e l’Estasi di Santa Teresa: da Bernini a Pascal. Per info su orari di visita Chiesa Santa Maria della Vittoria. Molti artisti risposero all’appello della Chiesa; tuttavia, fu Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), indiscusso e incontrastato genio barocco, a interpretare, come pochi, con profonda sensibilità le indicazioni ecclesiastiche. Articolo precedente 21 Gen 2021. Collocata nell'edicola della cappella Cornaro per volere del Cardinale Federico Cornaro committente della scultura. Per lui tutto è funzionale a catturare l’osservatore (ma non sarebbe azzardato utilizzare anche il termine “spettatore”), e di conseguenza anche i ritratti dei Cornaro partecipano alla grande scenografia teatrale che ha ideato per la Cappella Cornaro (non a caso molti storici dell’arte hanno parlato di theatrum sacrum, “teatro sacro”): architettura, scultura e pittura si fondono per guidare l’osservatore a contemplare la visione che si para dinnanzi a lui, ma anche per indurlo a riflettere sul mistero dell’estasi di santa Teresa. Secondo Pascal, il discorso teologico deve prima persuadere che dimostrare, e ciò può accadere solo se questo riesce ad attrarre chi ascolta, a suscitare in lui un interesse. Cappella Cornaro di Roma, tutte le informazioni sul monumento Cappella Cornaro. Dopo la Riforma protestante, la Chiesa di Roma, arginata l’aggressione ideologica, si era impegnata in un’intensa attività di propaganda per ribadire i fondamenti della propria dottrina, consolidare la propria influenza laddove lo scisma non aveva ancora trovato proseliti e ricondurre i fedeli al culto e alla devozione. Già nell’ambito del Concilio di Trento, un ruolo particolare era stato affidato proprio all’arte, alla quale si era richiesto di «persuadere» i fedeli, convincerli che la strada indicata dai successori di Pietro era quella giusta, l’unica via per conquistare la vita eterna. Per assicurarsi che i fedeli mantenessero della scena un punto di vista opportuno, Bernini inquadrò l’opera con una grande cornice architettonica, creando una sorta di proscenio teatrale, anzi trasformando letteralmente lo spazio della cappella in un teatro. Cappella degli Scrovegni visita con una guida turistica abilitata: la nostra guida abilitata ti illustrerà questo meraviglioso ciclo di affreschi in tutte le sue parti e peculiarità stilistiche e cromatiche. Stendhal, nelle sue Promenades dans Rome, riporta che il frate che accompagnava lui e i suoi amici nella visita a Santa Maria della Vittoria gli confidò che "è un gran peccato [sic] que ces statues puissent présenter facilement l’idée d’un amour profane“ (”è un gran peccato che queste statue possano ispirare facilmente l’idea di un amore profano"). Come si può ricavare da molti dei suoi Pensieri (pubblicati postumi nel 1670), Pascal riteneva non opportuno difendere la religione cristiana seguendo un metodo razionale e logicamente conseguente. Tuttavia, qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti d’autore, i detentori del copyright possono, in qualunque momento, richiedere la loro eliminazione dal blog, dimostrandone via mail, in modo inequivocabile, la proprietà intellettuale. Gianlorenzo bernini, cappella cornaro, 1644-52, ultima cena 02.jpg 3 128 × 1 172; 2,5 MB Giovanni Lorenzo Bernini-Santa Maria della Vittoria.jpg 3 264 × 2 448; 1,67 MB Roma 2010 (5102215343).jpg 2 736 × 3 648; 3,19 MB Esse appartengono ai rispettivi detentori del copyright e vengono mostrate in buona fede, ritenendole di libera diffusione in quanto già presenti su altri siti Internet. Foto: Finestre sull’Arte. Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte. Per Bernini non si trattò solo dell’utilizzo unitario dell’architettura, della scultura e della pittura. Dopo il comma 1 dell’articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente: «1-bis. Teresa d’Ávila, figura tra le più importanti e significative della Controriforma cattolica, aveva fondato l’ordine dei carmelitani scalzi ed era stata testimone e protagonista, durante la sua vita, di straordinari fenomeni soprannaturali e mistici, che lei stessa descrisse in una suggestiva autobiografia. In realtà, Bernini si rifece fedelmente alle parole della stessa Teresa, la quale scrisse: «il dolore era così intenso che io gridavo forte; ma contemporaneamente sentivo una tale dolcezza che mi auguravo che il dolore durasse in eterno. L’immaginazione berniniana e dunque l’immaginazione barocca esprimono, sul piano teologico, l’ideologia della salvezza. I contenuti degli articoli del blog sono frutto ed espressione della volontà personale dell'autore. L’erotismo mistico nell’Estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini. Quel grande amore di cui parla il poeta è lo stesso che Dio dichiara alla santa per mezzo del cartiglio portato dai due angeli nella parte alta della cappella. Un’arte teatrale per meravigliare e persuadere. I campi obbligatori sono contrassegnati *. / Pues ya no eres esquiva, / acaba ya, si quieres, / rompe la tela deste dulce encuentro”, “O, fiamma di amore viva / che teneramente ferisci / della mia anima il più profondo centro! Al sacarle, me parecía las llevaba consigo, y me dejaba toda abrasada en amor grande de Dios. Il David del Bernini e le Statue Borghese, Il Trionfo della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona, Un volto velato nella Cappella Sansevero a Napoli. Bisogna «far desiderare che la religione sia vera, e poi dimostrare che è vera». Il fedele sa, attraverso la lettura dei Vangeli e delle vite dei santi, che Dio talvolta si rivela agli uomini: un’opera così concepita può trasmettergli una forte emozione, renderlo testimone di un evento soprannaturale e in tal modo convincerlo, persuaderlo che eventi di questo genere sono possibili e non sono soltanto un’invenzione letteraria. [...] No era grande, sino pequeño, hermoso mucho, el rostro tan encendido que parecía de los ángeles muy subidos, que parecen todos se abrasan. La Cappella Cornaro e l’Estasi di Santa Teresa: da Bernini a Pascal. Si vede la scultura raffigurante L'Estasi di Santa Teresa. Arte Svelata è un progetto di Giuseppe Nifosì. La Cappella Cornaro e l’Estasi di Santa Teresa: da Bernini a Pascal. La Cappella Cornaro, ideata dal Bernini e nota per il gruppo scultoreo dell’ Estasi di Santa Teresa, si trova nella chiesa carmelitana di Santa Maria della Vittoria di Roma, in uno spazio ricavato dalla trasformazione del transetto sinistro della chiesa, progettata da Carlo Maderno. Non si trattò solo dell’armonica disposizione di tecniche espressive diverse - dall’affresco alle realizzazioni in stucco, dal sistema di illuminazione naturale alle sculture in bassorilievo o in rilievo, dalle parti pavimentali in intarsi lapidei al bronzo dorato del paliotto dell’altare. Art. Dnalor 01 I CC BY-SA 3.0. I like the article you wrote on the ecstasy of St. Teresa… Registrarte. La corta tunica dell’angelo, invece, è un guizzo di fiamma veloce, è il fuoco dell’amore divino. Giovinezza. Venne commissionata dal cardinale Federico Cornaro per la cappella di famiglia a Bernini, che qui realizzò uno dei suoi più celebrati capolavori. La cappella Alaleona è stata fino ad oggi considerata un’impresa quasi perfettamente contemporanea alla cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, nella quale, come già accennato, Bernini scolpì in prima persona il rivoluzionario gruppo/rilievo della Transvereberazione di Santa 219. Malgrado tali ritratti, ci sono stati autori, provenienti soprattutto dalla psicanalisi, che hanno cercato di leggere in termini più “terreni” l’estasi di santa Teresa. È una luce in cui, come scrisse uno dei maggiori esperti di Bernini, Marcello Fagiolo, “le figure di Teresa e dell’Angelo apparivano veramente come una visione soprannaturale, fantasmatica, galleggiante misteriosamente nel vuoto”. Come detto, i personaggi nei palchetti ci conducono verso il fulcro di questo teatro sacro: il gruppo che rappresenta la transverberazione di santa Teresa, ovvero la visione dell’angelo che trafigge il cuore della santa con una freccia (transverberare, in latino, significa proprio “trafiggere”). Interamente costruita da Bernini nel 1646, questo lavoro unisce le migliori qualità del barocco italiano. Gian Lorenzo Bernini nacque a Napoli il 7 dicembre 1598, primo figlio maschio di Pietro Bernini, uno scultore tardo-manierista toscano nativo di Sesto Fiorentino, e della napoletana Angelica Galante.Il giovane Gian Lorenzo trascorse i primissimi anni della propria fanciullezza a Napoli, dove il padre Pietro si era trasferito su invito del viceré per lavorare alla … Gian Lorenzo Bernini, Estasi di santa Teresa (1647-1652; marmo e bronzo dorato, h. 350 cm; Roma, Santa Maria della Vittoria). La ospita la cappella Cornaro; ai lati dell'altare, come dai palchi di un teatro, la ammirano infatti i componenti dell'omonima famiglia del cardinale Federico, che ne è committente. Chi ha perso la fede non può essere riconquistato con le tradizionali argomentazioni intorno all’esistenza di Dio e all’immortalità dell’anima. Non avendo finalità di lucro non presenta banner pubblicitari di alcun genere. Bernini riesce a unificare i differenti linguaggi dell’architettura, della pittura, della scultura. Siamo di fronte a un’opera che intende offrire una raffigurazione fedele di un passo dell’autobiografia di Teresa d’Ávila, che la santa compose tra il 1562 e il 1565. Così leggiamo nella descrizione dell’estasi: “Veía un ángel cabe mí hacia el lado izquierdo en forma corporal, lo que no suelo ver sino per maravilla. Foto: Finestre sull’Arte, Il palchetto di sinistra nel contesto della cappella Cornaro. Opera eseguita da Gian Lorenzo Bernini tra il 1647 iil 1652. Storia. Sarebbero occorsi cinque anni per completare il tutto: il 1652 è l’anno in cui Bernini finisce di attendere al suo capolavoro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma». Prossimo articolo, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. La teatralità non è mai stata il fine ultimo dell’arte berniniana; tutt’al più, l’artista ricorse alla spettacolarità per presentare al meglio il suo prodigio artistico. Foto: La finestra vista dall’esterno. Sotto il pontificato di Innocenzo X, Bernini ebbe occasione di realizzare anche uno dei suoi più alti capolavori: la Cappella Cornaro (fig) in Santa Maria della Vittoria a Roma, una delle più compiute e manifeste espressioni della teatralità berniniana. Bernini ovviamente non si limita a un semplice ritratto di famiglia. Ayuda sobre accesibilidad. Era tan grande el dolor, que me hacía dar aquellos quejidos; y tan excesiva la suavidad que me pone este grandíssimo dolor, que no hay desear que se quite, ni se contenta el alma con menos que Dios. Lo fece, appunto, meravigliando il suo pubblico. 2. La santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini: il capolavoro in Santa Maria della Vittoria a Roma. Per “incorniciare” il gruppo scultoreo, l’artista progetta una nicchia dall’andamento curvilineo, convessa, inquadrata da due coppie di colonne e sormontata da un timpano anch’esso curvilineo: un espediente per avvicinare l’opera all’osservatore e per accrescere la teatralità dell’insieme. I disegni delle spettacolari scenografie architettoniche barocche tra Roma e le Fiandre, Roma, Santa Maria dell'Orto: la sontuosa e particolarissima chiesa dei lavoratori a Trastevere, A proposito della Conversione di san Paolo del Caravaggio, post La sensazione di dolore che scuote il suo corpo. Analisi D'opera Gian Lorenzo Bernini La Cappella Cornaro 1647 ca. L’arte e soprattutto l’arte sacra dovevano essere in grado di suscitare meraviglia perché in tal modo la scena rappresentata, il miracolo mostrato sarebbero parsi talmente veri che i fedeli non avrebbero voluto dubitarne. Le immagini inserite non sono invece opere dell'autore (tranne dove espressamente dichiarato) né sono di sua proprietà. La scultura di Gian Lorenzo Berninisi trova presso la cappella Cornaro, nel transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Le fiamme, che un tempo avvolgevano la freccia (quella che vediamo oggi è un rimpiazzo posteriore). Lo spettatore rimane sì coinvolto, ma una certa distanza lo divide dalla scena sacra, e in più le espressioni stupite, sorprese e talora sconcertate dei Cornaro vogliono con evidenza sottolineare l’impossibilità, da parte della mente umana, di scrutare i disegni della divinità. Irving Lavin, più di ogni altro, ha colto la potenza unitaria della progettazione della Cappella Cornaro. Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale, https://www.artesvelata.it/wp-content/uploads/2021/01/La-Cappella-Cornaro-e-lEstasi-di-Santa-Teresa-da-Bernini-a-Pascal-arte-svelata.mp3. su Quando toglieva il dardo, mi sembrava quasi che se le portasse via con sé, e che mi lasciasse tutta bruciare di un grande amore per Dio. Non si tratterebbe, comunque, di visioni forzate: una certa carica sensuale fu avvertita financo dai contemporanei di Bernini. Leggi anche: Il David del Bernini e le Statue Borghese L’arte e soprattutto l’arte sacra dovevano essere in grado di suscitare meraviglia perché in tal modo la scena rappresentata, il miracolo mostrato sarebbero parsi talmente veri che i fedeli non avrebbero voluto dubitarne. / La vergine ferita il cor ben sente / Stemprato in gioia, e liquefatto in sangue; / ma con teneri gemiti languente / mostra piagato il sen, la piaga essangue. (Usi liberi didattici e scientifici). La bocca aperta che geme. Si trova nella Cappella Cornaro di Santa Maria della Vittoria a Roma. Un serafino sorridente le scosta appena un lembo dell’ampia tunica, che nasconde un delicato corpo femminile, ed è pronto a trafiggerle il cuore con un dardo dorato, simbolo dell’amore divino. Il padre del Barocco è stato Gian Lorenzo Bernini, celebre architetto e scultore attivo soprattutto a Roma. È del tutto lecito supporre che l’autobiografia di Teresa d’Ávila fosse la prima fonte da cui Bernini attinse per la propria immagine: non si spiegherebbe altrimenti la così stretta aderenza della scultura al testo, con cui l’artista poté familiarizzare forse anche grazie agli stralci contenuti nella bolla di canonizzazione del 1622. La cappella, acquistata dal cardinale Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli) nel 1565, il quale nel frattempo era morto, era passata in eredità a Virgilio Crescenzi il quale a sua volta aveva affidato la decorazione pittorica al Cavalier d’Arpino, con cui Caravaggio collaborò durante la sua prima permanenza a Roma. Il “galleggiamento” a cui accenna lo studioso è una di queste soluzioni. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Non rappresenta una testata giornalistica, in quanto aggiornato senza alcuna periodicità fissa. L’immagine della donna appare assai conturbante e la sua espressione potrebbe risultare ambigua. Ma se l’estasi è di natura contemplativa, in certi casi essa può prendere, travolgere, coinvolgere anche i sensi, diventare vero amore fisico per Dio. Santa Teresa d’Ávila (Ávila, 1515 Alba de Tormes, 1582), la religiosa spagnola canonizzata da Gregorio XV nel 1622, sta perdendo i sensi e sta per cadere in deliquio: l’espressione del volto, colto nel momento dell’abbandono, non lascia adito a dubbi. Art. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 2001. Il fulcro, visivo e spirituale, dell’intero complesso è il gruppo scultoreo con l’Estasi di santa Teresa, in cui la santa appare sospesa a mezz’aria su una nuvola, totalmente rapita: gli occhi socchiusi, la bocca semiaperta, le braccia abbandonate. / Poiché non sei schiva, / finisci ormai, se vuoi, / rompi il velo di questo dolce incontro”). Eppure, malgrado quest’assenza di corporalità, certi autori hanno provato a fornire un’interpretazione dell’estasi di santa Teresa in chiave erotica: interpretazione certo suggestiva e confortata dalla sottile sensualità che l’opera sicuramente può ispirare, ma che comunque mal s’adatta alle fonti che parlano di Bernini come di un artista molto religioso e che, pertanto, possiamo immaginare poco incline a fornire rappresentazioni della santa che avrebbe potuto ritenere blasfeme. Non era un dolore fisico, ma spirituale, anche se in qualche misura lo stesso corpo ne era partecipe, anzi lo era davvero molto. Il dolore era così forte che mi faceva emettere alcuni gemiti, ma era così grande la dolcezza che questo fortissimo dolore mi dava, che non riuscivo a desiderare che smettesse, né che la mia anima si contentasse con altro che non fosse Dio. Sono i membri della famiglia Cornaro (o Corner, alla veneziana: erano infatti di Venezia), dalla quale proveniva il committente del gruppo scultoreo, il cardinale Federico Cornaro che, ottenuto nel 1647, in data 22 gennaio, il giuspatronato della cappella del transetto sinistro di Santa Maria della Vittoria, desiderava farne la propria sepoltura. La sua arte è caratterizzata da una nuova riscoperta delle forme, tese a una rappresentazione teatrale che elude i limiti spaziali. Potrai capire appieno le innovazioni artistiche introdotte da Giotto e gustarti la Cappella a 360 gradi. Una certa parte della critica si è spinta a parlare, per questo capolavoro berniniano, di “erotismo sacro”. Ci sono infine anche coloro a cui la santa rivolge il proprio messaggio. Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Google Podcasts | Spotify | RSS | Cos'è? 00:08:57 - Versione audio: Dopo la Riforma protestante, la Chiesa di Roma, arginata l’aggressione ideologica, si era impegnata in un’intensa attività di propa… Veduta della Cappella Cornaro: al centro l’estasi di santa Teresa d’Avila; ai lati due finte balconate da cui si affacciano i membri della famiglia Cornaro. «Io credo non che la cosa spiaccia per le ragioni che si trovano in un secondo tempo, bensì che queste ragioni vengano trovate solo perché la cosa spiace» (Pensieri, 230). Il gruppo di destra, ricavato da un unico blocco di marmo e che evidenzia modi diversi rispetto a quello di sinistra (il ritratto di Federico, l’unico a non essere eseguito postumo, ci appare più vivido rispetto agli altri, e probabilmente se ne occupò il maestro in persona) è da assegnare a Bernini, con probabile aiuto di Jacopo Antonio Fancelli (Roma, 1606 - 1674), fratello del più noto Cosimo. Mi sembrava che col dardo mi trafiggesse il cuore alcune volte, e che mi arrivasse fino alle viscere. E non parliamo soltanto di noi che osserviamo e che siamo chiamati a essere attivamente partecipi di tale visione: ai lati della scena principale, come se fossimo in un teatro, notiamo infatti due palchetti scorciati in prospettiva, dai quali s’affacciano incuriositi e meravigliati alcuni personaggi. (Julia Kristeva, Teresa, mon Amour) C’è una veduta, anzi, una visione della Cappella Cornaro a Santa Maria della Vittoria che può aiutare lo spettatore di oggi a posizionarsi corret- tamente davanti al capolavoro realizzato da Bernini tra il … Un anonimo (e piuttosto velenoso) commentatore, contemporaneo di Bernini, scrisse, in riferimento alla santa Teresa, che l’artista “tirò quella Vergine purissima in terra, non che nel terzo cielo, a fare una Venere non solo prostrata, ma prostituta”. Il committente è il cardinale veneziano Federico Cornaro. Di recente, uno studioso specialista del barocco, Saverio Sturm, ha però voluto aggiungere almeno un paio di altre possibili fonti che, affiancandosi alla descrizione citata in apertura del presente articolo, potrebbero aver ispirato l’immagine di Bernini: una è la Llama de amor viva di Giovanni della Croce, mistico carmelitano spagnolo che utilizzò la figura della fiamma per simboleggiare l’incontro dell’anima con Dio (“¡Oh, llama de amor viva, / que tiernamente hieres / de mi alma en el más profundo centro! Vedi le foto del monumento e delle opere contenute, vedi le schede degli artisti. Foto: Finestre sull’Arte. D’altro canto, della necessità di persuadere i fedeli alle giuste cause del cristianesimo fu convinto anche il filosofo e teologo francese Blaise Pascal (1623-1662). L’altare con l’Estasi di santa Teresa. Consulta la mappa della città per scoprire come arrivare al monumento Cappella Cornaro. Il mistero a cui lo studioso allude è quello della transverberazione: tanto grande da muovere a stupore gli stessi membri della famiglia Cornaro che assistono all’evento, tanto distante da noi da imporre a Bernini certe soluzioni per far comprendere all’osservatore di trovarsi di fronte a un evento cui è impossibile dare una spiegazione razionale. Facebook, “La più bella tavola di Ambrogio Lorenzetti esistente”: la Madonna del latte di Siena, L'essenza dell'inverno in un dipinto: i Cacciatori nella neve di Pieter Bruegel il Vecchio, Capolavori d'arte medievale nella Costiera Amalfitana: cinque luoghi in due giorni, Una bella dai capelli che scherzano col vento: la Scapigliata di Leonardo da Vinci, Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio. La Cappella Cornaro e l’Estasi di Santa Teresa: da Bernini a Pascal La teatralità fu la via maestra, la principale fra tutte le strade attraverso le quali Bernini perseguì la sua opera di propaganda cattolica. Tuttavia, senza entrare nel merito di una disanima anche soltanto parziale di quanti hanno cercato di conferire una connotazione carnale al gruppo berniniano, gli studiosi contrarî a tale visione hanno argomentato sull’espressione assunta dal volto di santa Teresa (che rimane comunque indubbiamente simile a quella di una qualunque donna colta in piena estasi erotica) sostenendo che Bernini non avrebbe fatto altro che attenersi alla sua principale fonte letteraria: l’autobiografia della santa. Puoi utilizzare i contenuti del sito solo se lo fai per scopi non commerciali, senza apportare modifiche e indicandone la fonte. L'architettura, pittura e scultura si combinano per formare un lavoro di barocco totale. L’altra fonte potrebbe essere la Loda a santa Teresa del poeta Antonio Bruni, che incluse la lunga lirica in una raccolta, Le Veneri, pubblicata nel 1633 e dedicata a Odoardo I Farnese, duca di Parma e Piacenza. Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta. La storia della cappella Capocaccia, che si apre nel transetto destro della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, proprio di fronte alla cappella Cornaro che accoglie l’Estasi di santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini, include anche un violento alterco tra Luca Capocaccia, facoltoso mercante nonché fratello del committente Giuseppe e suo esecutore testamentario, e uno … / Ma, se ’lama di lei l’angel saetta, / Non ne trahe sangue, e ’n lei splendore adduce: / ma, se l’impiaga il cor con freccia d’oro, / Sua medica è la piaga, il duol ristoro. Quest’opera è distribuita con Licenza. [...] Non era alto, era piccolo, e molto bello, aveva il volto così illuminato che mi sembrava uno degli angeli delle schiere più alte, quelli che sembrano bruciare. Il lungo dardo dorato puntato verso il cuore. Se ci capitasse di leggere la biografia di Bernini scritta da suo figlio Domenico, faremmo la conoscenza d’un artista abituato a recitare il rosario, ad ascoltar la messa ogni mattina, a leggere i salmi e a dedicarsi a molte altre pratiche tipiche della religiosità del tempo. Nel 1647, il cardinale veneziano Federico Cornaro incaricò l’artista di progettare, nel transetto sinistro di quella chiesa, una cappella funeraria per la propria famiglia. La luce naturale si rifrange poi sui raggi in bronzo, che rievocano la luce divina che investe la santa, creando suggestivi effetti simbolici: sembra quasi che la luce naturale si sia solidificata, cambiando la propria natura e diventando luce divina. L'Estasi (o transverberazione) di santa Teresa è un capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, del 1647-1652, e si trova a Roma in Santa Maria della Vittoria. La cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma. 2. Il padre si era stabilito nella città partenopea Il Bernini ha quindi preferito rappresentare il momento culmine dell’estasi, quello che maggiormente trasmette emozioni e sensazioni forti. A completare quell’unità delle arti alla quale spesso tendeva l’arte barocca e che spesso connotava anche le macchinazioni berniniane, concorrono le nuvole in stucco dipinto che decorano il soffitto della cappella Cornaro e che furono realizzate da Guido Ubaldo Abbatini (Città di Castello, 1600 circa Roma, 1656), all’epoca collaboratore anche in altre imprese di Bernini. Tutti l’hanno visto grazie a Bernini. Nisi coelum creassem, ob te solam crearem, ovvero “se non avessi creato il cielo, lo creerei soltanto per te”: parole davvero forti, che denotano un amore sconfinato che trascende qualunque dimensione, e che rinforzano il messaggio di una delle sculture più celebrate, meravigliose e intense di tutta la storia dell’arte. Es un requiebro tan suave que pasa entre el alma y Dios, que suplico yo a su bondad lo dé a gustar a quien pensare que miento” (“Vedevo un angelo vicino a me, a sinistra, in sembianze carnali, come non ne avevo mai visti tranne che nelle mie visioni. È comunque del tutto probabile che i … Era un dolore fisico ma non corporeo, benché toccasse in una certa misura anche il corpo. Prof. Luca Zavagno Ch. La prima è propria dell’anima, la seconda dei sensi.
Registro Elettronico Einaudi, Frittata Di Zucchine Al Forno, Soffice E Alta, Nel Blu Dipinto Di Blu Modugno, Accordi Rolling In The Deep, Messina Denaro Moglie,