autori spagnoli 800

[22], Pedro López de Ayala (1332-1407) era un cancelliere: il suo Rimado de Palacio tratta della vita politica spagnola, concentrandosi in special modo su quella vissuta all'interno della corte reale;[18] in esso risaltano le riflessioni morali, in cui vengono descritte le degenerazioni sociali del periodo, sia nei ceti meno abbienti (per esempio i commercianti) che in quelli più elevati, teatri di complessi intrighi di potere. [122] La Congiura di Venezia, secondo alcuni critici (tra cui Valverde, Chandler e Schwartz), fu per il Romanticismo spagnolo quello che l'Ernani di Victor Hugo fu per il Romanticismo francese, ovvero l'opera fondamentale della nuova corrente, che aprì le porte alla rivoluzione culturale da essa portata. [46] Per indicare la fine del Secolo d'oro, invece, è generalmente utilizzato l'anno 1681, con la morte di Calderón de la Barca. [34] La struttura presenta altre peculiarità: ad esempio, anziché iniziare e terminare gradualmente, il romance ha un principio e una fine immediati, recisi, ad aumentare il contenuto di mistero dell'opera. [149] Antonio, protagonista del rinnovamento estetico, che tradusse gli elementi esterni provenienti dal modernismo in vibrazioni dello spirito,[150] fu uno dei massimi poeti del Novecento spagnolo. La letteratura di Alfonso X il Saggio favorì il consolidamento e la diffusione del volgare castigliano, portando la prosa a livelli di maggiore maturità. [119] Ángel Ganivet è generalmente considerato un precursore della Generazione del '98.[119]. [139] Tra i romanzi si possono citare a titolo di esempio Fortunata y Jacinta, quattro divertissement su Torquemada, Doña Perfecta e Ángel Guerra;[140] Misericordia e Miau furono invece gli scritti di maggior successo di Pérez Galdós. In lingua spagnola. Migliori scrittori contemporanei italiani sì, ma noti e molto letti e apprezzati anche all’estero. Troverai tanti percorsi di lettura e di studio possibili grazie alla vastissima offerta di titoli in lingua … L’Ottocento inizia con un periodo di stasi per la cultura spagnola, che rimane indietro rispetto ai fermenti europei, a causa delle guerre per l’indipendenza contro Napoleone e del regime assolutista instaurato da Ferdinando VII, la cui attività di censura e persecuzione spinge gran parte degli intellettuali a fuggire all’estero: viene quindi a mancare la classe […] [114] Nella prosa descrittiva risaltarono gli scritti di Mesonero Romanos,[126] mentre il romanzo d'appendice fu portato avanti con buoni esiti da Manuel Fernández y González. Il Rinascimento e il Siglo de Oro. - 19, Spagnoli Francesco (800) Cinque importanti scrittori spagnoli contemporanei. 1509-1604: La vita del furfante (Guzman de Alfarache) Mateo Aleman 1605-1615: Don Chishotte della Mancia (El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) Mighel de Cervantes Saavedra. [4], L'epica spagnola subì l'influsso della chanson d'origine francese, e ne riportò svariati tratti. [1] Queste moaxaja erano talvolta concluse da una jarcha, cioè una strofa finale che chiudesse le composizioni: tali jarcha derivavano dalle canzoni d'origine mozaraba, e venivano incluse nelle moaxaja inizialmente solo ricopiandole al termine delle stesse;[1] tuttavia, Ibn Sanāʾ al-Mulk, trattatista egiziano del XII secolo, riporta la creazione di nuove jarcha originali. [53] Il 1542, con la pubblicazione delle liriche di de la Vega e Boscán, diede inizio al nuovo stile poetico spagnolo. [134] Böhl von Faber fu autrice de Il gabbiano, prima opera esempio di romanzo realista;[135] Pedro Antonio de Alarcón, con i suoi Il cappello a tre punte e Lo scandalo, proseguì sulla linea realista, aggiungendo una trama di maggior spessore a discapito del valore della prosa. [55][70] Le più importanti opere di Góngora furono la Fábula de Polifemo y Galatea (1612) e le Soledades (1613);[71] queste ultime originarono una vera e propria «rivoluzione estetica», dovuta all'uso di vocaboli insoliti, profondamente ispirati al latino, all'ordine delle parole spesso invertito, i numerosi riferimenti alla mitologia che contribuirono a creare una «penombra irreale» mai vista prima, dalla quale talvolta escono d'improvviso immagini peculiari. [11] L'unico componimento considerato «teatrale» è l'Auto de los Reyes Magos: oltre a quello, fino al XV secolo non ve ne saranno altri, e a riportare il linguaggio teatrale nella letteratura spagnola fu Gómez Manrique. La composizione più diffusa all’epoca era la moaxaja, un lungo e complesso componimento poetico, che narrava storie d’amore in stile raffinato e … [77] Tra gli altri, invece, che non appartennero alla cosiddetta «linea anti-barocca» ma si distaccarono comunque dal barocco, si possono citare Luis Barahona de Soto, Andrés Rey de Artieda, Pedro de Espinoza e Juan de Jáuregui;[77] di ancor diversa tendenza fu l'opera dei due conti: Juan de Tassis y Peralta, conte di Villamediana, che scrisse opere in cui compare insistentemente il pessimismo,[78] e Diego de Silva y Mendoza, conte di Salinas, dotato di uno stile più vivido ma meno formale, ricco di introspezione psicologica. [4], Il primo poeta spagnolo del quale si conosce il nome è un prete, Gonzalo de Berceo, che scrisse alcune vite di santi e 25 narrazioni di interventi miracolosi della Vergine che raccoglie nei Milagros de Nuestra Señora (Miracoli di Nostra Signora). Riguardo al primo Novecento dobbiamo ricordare anche i poeti e autori della Generazione del '27, tra le quali spicca Carmen Conde, prima donna a essere eletta alla Real Academia Española, Il principale movimento letterario dei primi anni del Novecento fu la generazione del '98. 1612-1614: Fuente Ovejuna Lope de Vega 1620-1615: Il cavaliere di Olmedo (El caballero de Olmedo) Lope de Vega 1613: Solitudini (Soledades) Luis de Gongora y Argote [12] Nei conventi, invece, si originò il cosiddetto mester de clerecía, un genere che riprende l'epopea, attribuendole però una forma più popolare. S. Bernardo di Mentone, (F. Spagnoli inc.), S. Vincenzo De’ Paoli, (F. Spagnoli inc.). [146] Tra gli altri, Azorín si fece notare per le innovazioni introdotte nella prosa[144] e per le sue opere dense di soggettivismo;[142] Tra i prosatori vi è Pío Baroja, romanziere prolifico, anch'egli profondo innovatore, fu sostenitore delle idee di Friedrich Nietzsche (secondo Valverde, il volontarismo nietzschiano divenne, negli scritti di Baroja, un «anarchismo pacifista»[146]) e della scienza. [135][136] Juan Valera, grazie alla sua formazione umanista, ebbe minori problemi a trovare una prosa efficace, lontana da quella di Cervantes, aderendo anch'egli al Realismo. [46], Il maggior poeta di questo periodo è Garcilaso de la Vega (1501-1536) che fa conoscere la metrica della poesia rinascimentale italiana. [107][108] Nei testi di Calderón si riscontrano vari temi: la filosofia, la teologia, l'importanza del matrimonio, la mitologia e la simbologia;[106] l'autore può quindi essere considerato allo stempo seguace del «concettismo» di Quevedo e del «culteranesimo» di Góngora. [43] L'intero romanzo è caratterizzato da «durezza» e «pessimismo»:[43] ritorna il ricorso all'ispirazione classica, specialmente fondata sui poeti latini. [41] Autori di critiche meno aderenti alla realtà e con maggiori elementi fantastici sono Pedro de Corral (Crónica sarracina) e Ruy González de Clavijo, cui si devono due libri di viaggi (Andanças e viajes de Pero Tafur por diversas partes del mundo avidos e Vida y hazañas del Gran Tamorlán). [16] Ad Alfonso X dobbiamo anche i Cantigas de Santa María, 430 poesie scritte in galiziano-portoghese. [119] La prosa storiografica ebbe i suoi maggiori rappresentanti in José María Queipo de Llano e Modesto Lafuente. Una poesia che va alla ricerca dell'essenzialità lirica, capace di tradurre una profonda palpitazione umana. Dal modernismo al postmoderno, La cultura spagnola durante e dopo il franchismo, La biblioteca virtual "Miguel de Cervantes", Generazione Del nell'Enciclopedia Treccani, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Letteratura_spagnola&oldid=118595676, Voci con modulo citazione e parametro pagine, Collegamento interprogetto a Wikisource presente ma assente su Wikidata, Voci non biografiche con codici di controllo di autoritÃ, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. [84] L'opera di Santa Teresa de Ávila, nata Teresa de Cepeda y Ahumada, fu inizialmente votata alla meditazione, per poi mutare, in seguito a una visione, in una letteratura più attiva e vivace, ricca di immagini vivide e dalla prosa spontanea e tradizionalista, in cui talvolta compaiono alcuni popolarismi. [97], Conclusosi il Siglo de Oro, la cui fine è convenzionalmente indicata con l'anno 1681 (morte di Calderón de la Barca), iniziò il XVIII secolo: a livello politico tale periodo è segnato dall'avvicendamento tra Asburgo e Borboni quale dinastia regnante in Spagna;[97] benché si registri un calo di attività dal punto di vista artistico e letterario, il Settecento non fu comunque un secolo del tutto arido culturalmente: difatti, è in questo arco di tempo che vengono create alcune fondamentali istituzioni come la Biblioteca nazionale (1712), la Real Academia Española (1713) e l'Accademia di storia (1738). [97] Il più noto e abile autore teatrale del XVIII secolo è però Leandro Fernández de Moratín, che nelle sue opere adottò uno stile innovativo rispetto ai contemporanei,[97] ambientando i propri testi nella Spagna a lui coeva, sottoponendo la società a una critica espressa «in tono asciutto e sobrio». [61] Tra i principali componenti della scuola sivigliana vi è Baltasar de Alcázar (1530-1606); per la scuola salmantina si possono citare Francisco de Medrano (1570-1607) e Francisco de Aldana (1537-1578). [4] Il primo poema epico in lingua spagnola apparve intorno al 1100: secondo Ramón Menéndez Pidal, studioso di letteratura, il Cantar del Cid (o anche Poema de Mío Cid) fu composto proprio in quel periodo. L'anagrafica comprende 1.663 autori. [137] I due maggiori esempi di Naturalismo furono però Leopoldo Alas "Clarín" e Benito Pérez Galdós. - 20, Spagnoli Francesco (800) I poeti della generazione del '27 rinnovarono profondamente tematiche, linguaggio e stile della poesia spagnola, pur mantenendo una individuale spiccata originalità[162]. Spagna, storia della. [114] Quale anno d'inizio del Romanticismo spagnolo s'indica generalmente il 1834, che vide la pubblicazione de El moro expósito di Ángel de Saavedra[118] e la prima rappresentazione de La Congiura di Venezia di Francisco Martínez de la Rosa;[120] altre fonti riportano invece il 1833, anno del termine dell'esilio degli intellettuali. In questa sezione si trovano più di 800 mila titoli pubblicati in spagnolo e in varie altre lingue, tratti dal catalogo di 9 milioni di titoli di editori USA e UK. [64] L'epica venne portata avanti tra epopee religiose scritte da Cristóbal de Virués, Diego de Hojeda e Lope de Vega e epopee storiche come quelle di Pedro de la Vezilla Castellanos, Juan Rufo Gutiérrez e Juan de la Cueva, o La Araucana di Alonso de Ercilla, opera sulla conquista del Cile ispirata all'Eneide. [97], Il teatro spagnolo del XVIII secolo cedette inizialmente alle influenze provenienti dalla Francia: tuttavia, le opere volte a imitare le tragedie neoclassiche non riuscirono nell'intento, con l'eccezione di Raquel di Vicente García de la Huerta. [141][142] Il dibattito culturale in quegli anni fu originato da un impulso insopprimibile verso la modernità. [55] Il principale avvenimento nel campo della prosa letteraria, però, fu l'avvento del romanzo picaresco. La definizione fu data da Dámaso Alonso, che riunì per la prima volta nel 1927 alcuni giovani intellettuali (Rafael Alberti, Federico García Lorca, Gerardo Diego, Luis Cernuda, Jorge Guillén, Pedro Salinas), per una messa funebre in occasione del terzo centenario della morte del poeta Luis de Góngora.[160]. Quella data sarà presa ad esempio per definire la generazione del '14. [12] Berceo viveva nel monastero di San Millán de la Cogolla, e operò intorno alla metà del secolo XIII; fu uno dei primi autori a presentare se stesso nelle sue opere, raffigurandosi spesso, nelle miniature, intento a raccogliere documenti per poi riportarne i contenuti nei suoi versi. Dominata per secoli da popoli di cultura e tradizioni differenti, la Spagna divenne, tra il 15° e il 16° secolo, una grande potenza europea e mondiale, grazie anche all’immenso impero coloniale costruito nel Nuovo Mondo all’indomani della scoperta dell’America. [119] La prosa spagnola di questo periodo si venne a inquadrare nel più ampio movimento del romanzo ottocentesco, che ebbe larga diffusione e si affermò in tutta Europa grazie ad autori come Honoré de Balzac, Lev Tolstoj e Charles Dickens. Ci sono dei libri, si sa, che non si può far a meno di aver letto.Delle opere così importanti per la loro generazione o che hanno avuto una tale influenza sul loro periodo storico che si devono assolutamente leggere per capire come la nostra società sia diventata quella che è oggi. [28] Juan de Mena (1411-1456) fu invece l'autore di El laberinto de fortuna, o Las trescientas (Le trecento, nome che indica il numero di strofe di cui è composta l'opera), altra opera che richiamava quelle di Dante per i contenuti (visioni oniriche con forte componente simbolica) e una metrica che, affidandosi alle ottave, cerca di avvicinarsi ancora ai componimenti in italiano. [154] Manuel Machado, meno influente del fratello,[149] fu un esponente del Modernismo, che per un periodo vide anche l'adesione di Antonio;[142] l'opera di Manuel fuse gli elementi parnassiani con uno stile ispirato al francese Paul Verlaine, cui si aggiungevano aspetti riconducibili a idee nichiliste.[155]. - 9, Spagnoli Francesco (800) Dopo la sconfitta dell'esercito spagnolo, Sor accettò un lavoro nell'amministrazione del governo occupante. Pepoli (Gioacchino Napoleone). [101] Gli scritti di Calderón furono anche precursori dell'evoluzione della filosofia in tempi più moderni;[101] lo stile divenne più alto e raffinato, ricco di spunti creativi,[97] che il drammaturgo poneva prima della trama, che passava in secondo piano rispetto alla formazione di nuove «dimensioni dell'universo scenico»;[106] la produzione calderoniana si concentrò in special modo sui drammi, in particolare su quelli religiosi e filosofici, come La vida es sueño,[97] considerata la sua migliore opera. [18] Tra le forme d'importanza secondaria si trova la poesia aljamiada, a opera di arabi durante la dominazione cristiana; a Pedro López de Ayala si deve invece il Rimado de Palacio (Rimario di Palazzo), un poema morale. Luogo di riferimento. [25] Tra gli scritti di Juan Manuel vi sono il Libro del caballero et del escudero, opera ricca di dettami morali; il Libro de los castigos, incentrato sulla condotta da tenere in guerra e a corte; il Libro de los estados parla invece della struttura della società, con particolare attenzione alla famiglia reale. [120] [114] A Jerónimo Feijóo si devono opere di natura «didattica» come Teatro Crítico e Cartas eruditas,[116] mentre Gaspar Melchor de Jovellanos si distinse per lo stile dal sapore arcaico, che tuttavia si rivelò efficace nel suo Informe en el expediente de Ley Agraria. Tesina di terza media che descrive il periodo storico, letterario della Belle Epoque. [35] A metà del XVI secolo comparvero molti Romancero, ovvero delle raccolte di romance, che divenivano scritti, stampati su carta, e non più solo trasmessi oralmente (peraltro, la natura prettamente orale dei romance portò molti di essi a subire numerose variazioni di contenuto). Miguel de Unamuno (1864/1936) fu un altro grande esponente del genere drammatico. Mirò è dotato di una prosa lirica, vicina alla parola simbolista, visibili nel romanzo Nuestro Padre San Daniel (1921) e nella sua continuazione Il vescovo lebbroso (1926). [114] Francisco Martínez de la Rosa, con la già citata Congiura di Venezia, aprì di fatto l'epoca del teatro romantico spagnolo,[120] che per i suoi aspetti stilistici richiama molto il teatro "cappa e spada" di Lope de Vega, con alcune variazioni nell'ambientazione e nei toni, più cupi nei testi romantici. [85] San Giovanni della Croce, discepolo di Santa Teresa,[86] nacque con il nome Juan de Yepes a Fontiveros;[87] nel suo Cántico espiritual egli descrisse le sue estasi in un linguaggio fortemente simbolico,[88] ricco di citazioni e di lirismo. [10] Nel XIII secolo nacque un nuovo genere di poesia, che consisteva di poemetti dai versi «brevi e ritmati» che risentivano dell'influenza franco-provenzale e il cui più noto esempio è il Razón de amor. Il Seicento. Benché la prosa abbia rivestito un ruolo meno importante della poesia nel Romanticismo spagnolo,[125] sono comunque da segnalare alcuni scrittori e talune correnti affermatesi in questo periodo. - 15, Spagnoli Francesco (800) [45] De la Vega, ispirandosi alle opere di Petrarca, aggiunse nuovi elementi di musicalità, già comparsi con gli scritti di Juan Boscán (autore ricco di influenze italiane, specialmente provenienti da Pietro Bembo e Bernardo Tasso). Dai “poeti maledetti” alla “generazione perduta” fino a Bukowski, ecco i 10 autori che più hanno incarnato l’idea dello scrittore dannato nella letteratura . Kaufhaus, Johann A (b.1903- Algeria) Aguirre, Julian (1868-1924 Argentina) Alais, Juan (1844-1914 Argentina) Alemann, Eduardo A (b.1922- Argentina) [158] [140], In àmbito storiografico risaltarono Marcelino Menéndez Pelayo, Santiago Ramón y Cajal,[133] Ramón Menéndez Pidal, Adolfo Bonilla y San Martínez e Julio Cejador. [147] Ramón del Valle Inclán, altro scrittore di prosa, si fece notare per il suo stile elaborato, ricco di sfumature,[148] e per la creazione dell'Esperpento, uno stile letterario ricco di aspetti grotteschi. [113] La poesia del Settecento si può suddividere in due principali scuole, quella di Salamanca e quella di Siviglia: José Cadalso fu autore salmantino dai toni cupi e preromantici;[114] il principale poeta neoclassico fu invece Juan Meléndez Valdés; come quest'ultimo, iniziarono a sorgere i primi tratti di preromanticismo in Juan Bautista Arriaza, in Leandro Fernández de Moratín (figlio) e nello stesso Álvarez Cienfuegos. [98] Nelle sue opere Vega cercò di sciogliere i legami con il neoclassicismo, non seguendone i dettami,[99] e creò lo stile che poi divenne «canonico» per il teatro barocco. - 26, Spagnoli Francesco (800) [15] Nella seconda metà del secolo XIII notevole è l'opera del figlio di Fernando III, il re di Castiglia e di León Alfonso X, detto il Saggio (1252-1284). [55] La prima, guidata da Fernando de Herrera (1534-1597), è caratterizzata da uno stile vivace, ricco ed eloquente;[61] della seconda il maggiore esponente è Fra' Luis de León, teologo di palazzo, filologo e poeta molto attento alla purezza linguistica, tanto da creare un alfabeto appositamente ideato per i poeti, per aiutarli nella pronuncia dei versi. [145], Miguel de Unamuno fu, per certi versi, anticipatore dell'esistenzialismo;[142] e tuttavia, la vastità della sua opera non permette una classificazione univoca, e lo rende la principale figura della generazione del '98. [1] La lingua in cui erano composte tali liriche era un «proto-spagnolo»[2] che contribuì largamente, più del latino, alla formazione del castigliano. [67], Nella poesia epica si cerca di riprodurre in «ottave reali italiane» un poema nazionale: tuttavia, questo fine non fu raggiunto. Cervantes. La letteratura spagnola si compone di tutte quelle opere in lingua spagnola, manoscritte e a stampa, che sono state create in Spagna dal X secolo fino ai nostri giorni. [4] Nel Cantar del Cid appaiono diversi elementi che sarebbero poi stati ripresi dalle opere successive della letteratura spagnola: l'economia del linguaggio, la verosimiglianza (questa in contrasto con il senso del mito presente nella chanson),[6] i presentimenti[7] e l'esattezza delle indicazioni geografiche. Ermanno Ferretti Nonostante la globalizzazione e, soprattutto, la grande rapidità delle comunicazioni stiano avvicinando tra loro sempre più i vari popoli, è innegabile che nelle varie letterature nazionali permangano delle differenze piuttosto nette. Vine fatto un breve excursus della vita e le opere dei protagonisti della poesia spagnola, dal '500 al '900.

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