sommergibili seconda guerra mondiale

EUR 18,00. A. 1 da 2.250 t (primo successo dei sommergibili della Pacific Fleet) seguito il 9 gennaio dal più grosso Teian Maru da 5.300 t, mentre il 18 gennaio lo USS Plunger si aggiudicò l'affondamento del mercantile Eizon Maru; il 27 gennaio 1942 invece lo USS Gudgeon sorprese in emersione e affondò il grosso sommergibile giapponese I-73, prima nave da guerra nemica a essere colata a picco dai battelli subacquei statunitensi[33]. Questo tuttavia non fermava i comandanti più aggressivi: il 22 gennaio 1945 Eugene B. Fluckey condusse il Barb all'interno del porto di Namkwan per attaccare un grosso convoglio giapponese che qui aveva gettato l'ancora per la notte; muovendosi attraverso le scogliere e i campi minati in un fondale non più profondo di 10 metri, il Barb lanciò una sventagliata di siluri centrando non meno di sei unità nemiche tra petroliere e navi trasporto munizioni, per poi ritirarsi ad alta velocità senza aver riportato alcun danno. (1986). Le operazioni dei sommergibili statunitensi nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale sono state spesso il soggetto per numerosi film di Hollywood; un ricco filone di "film di sommergibili" prese piede negli anni 1950, grazie a una concomitanza di fattori: il clima politico favorevole, l'interesse di registi e attori di un certo rilievo, e la collaborazione della stessa US Navy che mise a disposizione per le riprese diversi battelli, spesso Fleet Submarine veterani delle operazioni nel Pacifico e ormai in via di radiazione dal servizio attivo[96]. La parziale neutralizzazione della Pacific Fleet nel raid giapponese lasciava in una cattiva posizione le unità statunitensi nelle Filippine. Considerando tutta la II G.M. Il costo in termini di vite umane per il corpo sommergibilistico statunitense non fu indifferente. Più avanti nel corso del conflitto si aggiunsero tre unità della classe O 21, in allestimento in patria al momento dell'invasione tedesca del maggio 1940 ma fuggite nel Regno Unito e qui completate: si trattava di battelli da 1.200 t di dislocamento, 19,5 nodi di velocità in superficie e 9 nodi in immersione, armati con un cannone da 88 mm, uno da 40 mm e 8 tubi lanciasiluri da 533 mm. Altri videogiochi di simulazione riguardanti i sommergibili statunitensi nel Pacifico comprendono Gato (1984), Silent Service (1985) e Up Periscope! Un tale atteggiamento era forse dettato dall'impostazione prettamente offensiva che gli ammiragli nipponici diedero alla loro guerra, disdegnando se non proprio disinteressandosi delle considerazioni difensive come la protezione del traffico mercantile[19]; a riprova di ciò, un comando dedicato alla difesa dei convogli mercantili (la "Flotta Combinata di scorta") fu attivato solo il 15 novebre 1943, sotto la direzione dell'ammiraglio Koshirō Oikawa e poi, dal luglio 1944, dell'ammiraglio Naokuni Nomura[20]. Con naviglio militare italiano della seconda guerra mondiale si intendono tutte le navi e i sommergibili facenti parte della Regia Marina al momento dell'ingresso del Regno d'Italia nel menzionato conflitto. Più a sud, i sommergibili statunitensi e olandesi stavano tentando di contrastare le offensive giapponesi nelle Indie orientali olandesi: il 22 gennaio 1942 lo USS Sturgeon attaccò un convoglio di trasporti truppe giapponesi nello Stretto di Makasar mandano a picco una nave, e il 24 gennaio lo Swordfish affondò con quattro siluri la nave da trasporto Myoken Maru da più di 4.000 t mentre era intenta a sbarcare soldati nel nord di Celebes[34]; quello stesso giorno l'olandese Hr. I sommergibili statunitensi furono spesso impiegati per sbarcare piccoli contingenti di personale dietro le linee giapponesi. Affondò il 19 marzo 1943 per un incidente. L'ultima riorganizzazione si ebbe nell'aprile 1945: la 2nd Flotilla rimase a Ceylon con assegnati 22 sommergibili operativi nell'Oceano Indiano, la 4th Flotilla operava 10-12 sommergibili nel Mare di Giava a partire dalle basi australiane, mentre l'8th Flotilla si spostò nella base di Subic Bay nelle Filippine per operare nel Mar Cinese con una decina di battelli[76]. Persino l'adozione di una misura basilare come la riunione dei mercantili in convogli scortati tardò a essere implementata, venendo adottata sistematicamente solo nel 1943 inoltrato; ritardi difficili da spiegare, soprattutto considerando che i giapponesi potevano trarre lezione non solo dall'esperienza degli Alleati nella prima guerra mondiale, ma anche da quella dei britannici in Atlantico nei due anni che precedettero l'entrata in guerra del Giappone[84]. B. C. D. E. F. G. I-J-L. M. N. O. P . I primi sommergibili della Royal Navy fecero capolino nelle operazioni belliche contro il Giappone solo nel gennaio 1942, quando un paio di battelli richiamati dal teatro bellico del Mediterraneo presero parte alle operazioni nelle Indie olandesi; lo HMS Truant si aggiudicò i primi successi dei battelli subacquei britannici contro il nuovo nemico colando a picco, il 1º aprile 1942, nello stretto di Malacca i mercantili Yae Maru da 6.780 tonnellate e Shunsei Maru da 4.939 tonnellate[75]. Abbastanza datati erano i tre classe K XI impostati tra il 1922 e il 1923, da 828 t di dislocamento, 17 nodi in superficie e 8 in immersione e armati con sei tubi lanciasiluri (due da 533 mm e quattro da 450 mm), un cannone da 88 mm e una mitragliera da 12,7 mm; più moderni erano i cinque classe K XIV dei primi anni 1930, unità da 1.045 t di dislocamento, 17 nodi in emersione e 9 nodi in immersione, armate di un cannone da 88 mm e due da 40 mm oltre a otto tubi lanciasiluri da 533 mm[16][17]. I nuovi sommergibili classe Gato, immessi in servizio in gran numero e ben presto affiancati dai potenziati battelli classe Balao, si rivelarono ottime unità per questo genere di guerra: l'ampia autonomia, le ottime qualità nautiche e una buona abitabilità interna, con spazi tutto sommato generosi per dei sommergibili e una sufficiente disponibilità di acqua dolce, li rendevano particolarmente idonei a operare in un teatro operativo dove le distanze da coprire erano notevoli; la durata dei pattugliamenti dei singoli battelli, del resto molto variabile in ragione delle zone di operazione prescelte, si attestava nella maggior parte dei casi in un lasso di tempo compreso tra le sei e le otto settimane (tra 42 e 56 giorni), ma almeno tre unità fecero registrare missioni proseguite per più di 80 giorni. Dopo la perdita del Wahoo nell'ottobre del 1943, nessun sommergibile statunitense si era più spinto nel bacino chiuso del Mar del Giappone, visto che si riteneva che i campi minati disposti negli stretti d'accesso fossero troppo pericolosi per essere sfidati; dopo che i tecnici statunitensi ebbero messo a punto un apparecchio di rilevazione delle mine, tuttavia, il viceammiraglio Lockwood preparò per il maggio 1945 una scorreria nel bacino con tre distinti "branchi di lupi" di tre sommergibili ciascuno. Tra il 5 e il 23 febbraio lo USS Pogy attaccò vari convogli attorno a Formosa, aggiudicandosi l'affondamento di quattro mercantili per più di 20.000 tonnellate oltre a quello del cacciatorpediniere Minekaze; il 17 febbraio invece lo USS Jack assalì nel Mar Cinese Meridionale un convoglio di cinque petroliere scortate da un unico cacciatorpediniere: attaccando la formazione prima da un lato e poi dall'altro, il battello si aggiudicò l'affondamento di quattro delle petroliere. Si era ormai alle battute finali della guerra. Un contributo non meno importante venne fornito dal Silent Service nell'ottobre seguente. In aggiunta, alla fine del 1943 gli statunitensi iniziarono a sperimentare le azioni di gruppo con più sommergibili coordinati tra di loro nell'attacco a un singolo convoglio, in modo da saturare la capacità di reazione delle unità di scorta; il modello era quello dei "branchi di lupi" tedeschi in azione in Atlantico, sebbene rispetto a quelle tedesche le formazioni statunitensi fossero molto più piccole[N 6]. Le forze giapponesi di difesa del traffico, L'Australia costituì un piccolo corpo sommergibilistico nel 1927 con due battelli, Lo sviluppo dei battelli subacquei olandesi aveva seguito due modelli prestabiliti: sommergibili costieri di piccola stazza destinati alle operazioni nelle acque europee, designati con la lettera O (da, La flotta sommergibilistica giapponese aveva 64 battelli in servizio al dicembre 1941, e altri 126 si aggiunsero a ostilità iniziate. Una dozzina di queste unità fu impiegata in missione nel settore del Pacifico soprattutto nei primi mesi di guerra con il Giappone, ma tutte furono radiate dal servizio tra il 1944 e il 1945[5]. Il 5 agosto il viceammiraglio Lockwood ordinò a tutti i sommergibili nei dintorni del Giappone di portarsi con effetto immediato ad almeno 100 miglia di distanza dalla costa di Kyūshū; il senso di questo ordine venne compreso il giorno seguente quando un bombardiere statunitense lanciò una bomba atomica su Hiroshima, azione ripetuta poi il 9 agosto seguente su Nagasaki. Documentario della Hobby&Work tratto dalla collana "I segreti della Seconda guerra mondiale", del 2001. I sommergibili della US Navy dislocati nel Pacifico erano suddivisi tra due distinti comandi territoriali. Ms. K VII fu affondato a Surabaya il 18 febbraio in un attacco aereo giapponese; mentre tentava di attaccare la flotta d'invasione diretta a sbarcare truppe proprio a Surabaya, lo statunitense USS Perch fu affondato il 3 marzo dopo una lunga battaglia con i cacciatorpediniere giapponesi, mentre altre tre unità olandesi alla fonda nella base perché danneggiate furono autoaffondate il 2 marzo per evitare che cadessero nelle mani degli invasori. Nel novembre 1943 quindi due "branchi di lupi" statunitensi, composti da un totale di sette unità, furono inviati a operare contro i convogli giapponesi nel Mar Cinese Orientale sotto la direzione del capitano John P. Cromwell, comandante della 43ª Divisione sommergibili, imbarcato sullo USS Sculpin; l'azione era volta anche a disturbare i movimenti navali giapponesi in vista dell'avvio da parte degli statunitensi delle operazioni anfibie nelle isole Gilbert e Marshall. I & II, Submarine Force Medal of Honor Recipients, On Eternal Patrol - The Loss of USS Tang (SS-306), Top Ten US Navy Submarine Captains in WW2 By Number of Confirmed Ships Sunk, Campaign summaries of Worl War 2 - Indian Ocean & South East Asia - Part 2 of 2 - 1943-1945, La grande storia della seconda guerra mondiale, Almanacco navale della seconda guerra mondiale (1939-1945), Storia militare della seconda guerra mondiale, Sottomarini alleati della seconda guerra mondiale, operazioni anfibie nelle isole Gilbert e Marshall, aggirate dalla grande avanzata degli statunitensi, esperienza degli Alleati nella prima guerra mondiale, Campagna sommergibilistica degli Alleati nel Pacifico, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Campagna_sommergibilistica_degli_Alleati_nel_Pacifico&oldid=117959303, Teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Il numero di battelli crebbe verso la fine del 1943, con il ridursi delle attività nel bacino del Mediterraneo: nel febbraio 1944 la Eastern Fleet disponeva di 16 sommergibili, saliti poi a 31 nel gennaio 1945 quando una seconda flottiglia (2nd Submarine Flotilla) fu attivata a Ceylon; un'altra decina di unità britanniche riunite nell'8th Submarine Flotilla fu invece trasferita, nell'agosto 1944, nelle basi di Fremantle ed Exmouth in Australia per operare nel teatro del Mar di Giava sotto l'egida della United States Seventh Fleet. Le dotazioni delle unità di scorta giapponesi non furono sempre all'altezza del compito loro affidato. Ms. O 19 rimase incagliato su un bassofondo delle Isole Spratly mentre era in rotta per Subic Bay e dovette essere abbandonato[78][15]. Il massacro della flotta mercantile nipponica portò a una drammatica carenza di materie prime in patria. L'U-5 era un sommergibile di tipo IIA,durante la Seconda Guerra Mondiale venne impiegato in due missioni belliche e poi destinato all'addestramento. Salvo che nello stretto di Malacca, il teatro operativo dell'Oceano Indiano non vedeva la presenza di grandi rotte mercantili giapponesi, e il grosso del traffico navale nipponico si riduceva a missioni di rifornimento e trasporto truppe a Rangoon e nelle isole Andamane tramite piccoli trasporti costieri, contro cui i battelli britannici impegnavano più il cannone che i siluri. A riprova del fatto che il Pacifico fu il teatro di guerra principale per il Silent Service statunitense, solo tre dei 52 sommergibili affondati durante la guerra andarono perduti nelle acque dell'Atlantico (due per incidenti e uno per cause sconosciute); dei 49 sommergili perduti nel Pacifico, 15 furono distrutti da navi di superficie o altri sommergibili, 6 da aerei, 4 da azioni combinate di navi e aerei, 6 dall'urto con mine, 10 per cause sconosciute e 8 per incidenti di varia natura. La terza a Medal of Honor dell'anno andò invece a Lawson P. Ramage dello USS Parche: parte di un "branco di lupi" in azione ne Mar Cinese Meridionale, il 30 luglio il Parche penetrò all'interno di un convoglio giapponese fortemente scortato dando inizio a una violenta azione notturna di superficie nel corso della quale affondò due navi e ne danneggiò altre tre[61][56]. Entro il 1944 il volume delle importazioni del Giappone era calato dai 48.700.000 tonnellate del periodo prebellico a circa 17.150.000 tonnellate, raggiungendo negli ultimi giorni di guerra la catastrofica cifra di 7.100.000 tonnellate[85]. Categoria:Classi di sottomarini della seconda guerra mondiale, Classi di sommergibili della seconda guerra mondiale, Classi di sommergibili tedeschi della seconda guerra mondiale, Classi di sommergibili della Marina imperiale giapponese, Classe Porpoise (sommergibile Stati Uniti), Classe S (sommergibile Stati Uniti d'America), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Categoria:Classi_di_sommergibili_della_seconda_guerra_mondiale&oldid=106126243, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Le azioni dei sommergibili stavano iniziando ad avere importanti effetti strategici sull'andamento delle operazioni belliche in generale. La flotta da battaglia poteva affidarsi per la protezione antisommergibili a un vasto quantitativo di moderni cacciatorpediniere, arrivato a comprendere tra il 1941 e il 1945 ben 139 unità. A dispetto di un esordio poco felice, l'inizio del 1944 vide il consolidarsi della tattica di attacco di gruppo a opera dei sommergibili statunitensi, che proprio in quell'anno fecero registrare i loro maggiori successi nella campagna del Pacifico. Il 13 aprile il viceammiraglio Lockwood emanò una direttiva che invitava i comandanti dei sommergibili a includere gli stessi cacciatorpediniere di scorta ai convogli tra gli obiettivi da prendere di mira, ordine che lo USS Harder del comandante Samuel David Dealey adempì con decisione: dopo aver silurato a sud-est di Guam lo Ikazuchi quello stesso 13 aprile, tra il 6 e il 9 giugno si aggiudicò in successione l'affondamento di tre cacciatorpediniere (Minazuki, Hayanami e Tanikaze) mentre pattugliava il Passaggio di Sibutu tra le Filippine e il Borneo; Dealey fu insignito della Medal of Honor per la sua azione[56], ma rimase ucciso il 24 agosto seguente quando l'Harder fu affondato da unità di scorta giapponesi mentre operava con un "branco di lupi" al largo di Dasol[57]. Di maggior successo furono i 18 cacciatorpediniere di scorta della classe Matsu ordinati nel 1942, buone unità da 1.650 t di dislocamento, 28 nodi di velocità per un'autonomia di 4.680 miglia, e armati con tre cannoni da 120 mm, 24 mitragliere da 25 mm, quattro tubi lanciasiluri da 610 mm, due lanciabombe e due tramogge per cariche di profondità; nel 1943 ne venne progettata una versione quasi identica ma di più economica produzione, la classe Tachibana, sebbene delle 113 unità di cui si progettò la realizzazione solo 14 furono consegnate prima della fine della guerra. La funzione dell'Asiatic Fleet dell'ammiraglio Thomas C. Hart, di base nell'arcipelago, era quella di trattenere il più possibile gli attacchi del nemico con azioni di contenimento fino all'arrivo della flotta da battaglia da Pearl Harbor, e anche in ragione della posizione particolarmente esposta la formazione non era dotata di navi particolarmente moderne; questo era vero anche per la componente sommergibilistica, numerosa (29 battelli in servizio) ma dotata di unità non all'avanguardia: tutti i 16 primi Fleet Submarine delle classi Salmon e Sargo, sette più vecchi battelli classe Porpoise e sei obsoleti sommergibili costieri classe S. Alle prime notizie dell'inizio delle ostilità Hart diede ordine di far uscire in pattugliamento tutti i sommergibili e di attaccare indiscriminatamente il traffico nemico, ma il 10 dicembre lo USS Sealion fu colpito e affondato da bombardieri giapponesi mentre era fermo all'ancora a Cavite in attesa di completare delle riparazioni: fu il primo sommergibile statunitense perduto nel conflitto[25][26]. Lo scenario della guerra sottomarina va dall’oceano Atlantico al Pacifico. la Gran Bretagna affondò 1.524.000 tonnellate mercantili, impiegando 215 sommergibili di cui ne furono persi in combattimento e per incidenti 75 (30 negli oceani e 45 in Mediterraneo) con 3142 caduti e 359 prigionieri (dati da “I Sommergibili della Seconda Guerra Mondiale – … Otto sommergibili statunitensi veterani delle operazioni del Pacifico sono stati preservati come navi museo: lo USS Pampanito (classe Balao), esposto nel porto di San Francisco; lo USS Torsk (classe Tench), esposto nel porto di Baltimora; lo USS Drum (classe Gato), esposto a terra a Mobile; lo USS Bowfin (classe Balao), esposto a Pearl Harbor; lo USS Silversides (classe Gato), esposto nel porto di Muskegon; lo USS Cod (classe Gato), esposto a terra a Cleveland; lo USS Batfish (classe Balao), esposto a terra a Muskogee; lo USS Cavalla (classe Gato), esposto a terra a Galveston. Contemporaneamente, i sommergibili della United States Pacific Fleet provenienti dalle Hawaii, praticamente l'unico strumento offensivo immediatamente disponibile ai comandanti statunitensi per disturbare le comunicazioni navali nemiche, iniziarono a operare lungo le rotte di collegamento tra il Giappone stesso e le sue recenti conquiste asiatiche. Gli attacchi al traffico navale militare e mercantile costituivano la parte centrale del complesso di attività assegnate ai sommergibili statunitensi nel Pacifico, ma questi ultimi si vedevano assegnare anche una gran varietà di missioni di diversa tipologia. Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 1944 il sommergibile Trenchant trasportò due "chariot" (siluri pilotati sviluppati a partire dall'italiano siluro a lenta corsa) davanti al porto di Phuket in Thailandia: i sabotatori britannici penetrarono nella rada e affondarono con cariche esplosive due mercantili giapponesi, rientrando poi con successo sul Trenchant[79]. R. S. T. U. V. Z . Sotto il controllo della Eastern Fleet schierata nell'Oceano Indiano fu attivata la 4th Submarine Flotilla con base nei porti di Colombo e Trincomalee nell'isola di Ceylon, con area di competenza estesa non solo allo stesso Oceano Indiano ma anche allo stretto di Malacca e alle coste occidentali di Sumatra; il numero di battelli rimase però basso, e ancora nel gennaio 1943 la forza comprendeva solo 11 sommergibili, principalmente unità olandesi fuggite in Australia alla capitolazione di Giava o trasferite dalle acque europee. Durante tutto l'arco della guerra i sommergibili statunitensi si aggiudicarono l'affondamento di 201 unità militari navali, comprese navi minori e ausiliarie, per un totale di 540.192 tonnellate di dislocamento globale; gli affondamenti comprendevano quattro portaerei, quattro portaerei di scorta, una nave da battaglia, tre incrociatori pesanti, nove incrociatori leggeri, 38 cacciatorpediniere e 23 sommergibili[94]. Il 23 ottobre, durante le fasi iniziali della decisiva battaglia del Golfo di Leyte, i sommergibili USS Darter e USS Dace intercettarono al largo dell'isola di Palawan una formazione navale giapponese in rotta per raggiungere la zona prescelta per lo scontro, affondando in rapida successione gli incrociatori pesanti Atago e Maya e danneggiando gravemente l'incrociatore Takao[N 9][67]. In totale furono 504 gli aviatori alleati salvati dai sommergibili statunitensi, 31 dei quali recuperati dal solo USS Tigrone, un battello classe Tench entrato in servizio nell'ottobre 1944[72]. Molto importanti sul piano psicologico furono infine le missioni di soccorso agli equipaggi degli aerei abbattuti sul mare o costretti ad ammarare: dopo i primi salvataggi fortuiti eseguiti durante normali pattugliamenti offensivi dei sommergibili, i comandi statunitensi pianificarono missioni specifiche a ciò durante le grandi incursioni aeree contro le isole in mano ai giapponesi, nel corso delle quali i battelli dovevano sostare nelle vicinanze degli obiettivi pronti a soccorrere gli equipaggi dei velivoli precipitati in mare. Dal 1943 le unità giapponesi iniziarono a ricevere vari tipi di apparati radar, dalle prestazioni però nettamente inferiori rispetto alle coeve apparecchiature statunitensi; verso la fine del 1943 fecero la loro comparsa anche modelli di radar antisommergibili installabili su aeroplani, diffusi però in quantità piuttosto limitata. Per l'azione Fluckey ottenne una Medal of Honor e il Barb una Presidential Unit Citation[81][56]. Dopo aver affondato mercantili davanti a Kagoshima e Nagasaki, il 15 aprile 1945 il comandante George L. Street III condusse lo USS Tirante, un battello della nuova classe Tench alla sua prima missione operativa, dentro alla rada di Jeju; schivando ostruzioni e campi minati, il Tirante silurò una nave trasporto munizioni carica, e mentre sfilava via indenne mandò a picco due corvette giapponesi che tentavano di dargli la caccia. L'ultima battaglia si ebbe il 14 agosto: lo USS Torsk, in pattugliamento davanti Amarube Saki, mandò a fondo un paio di corvette giapponesi impiegando dei nuovi e sperimentali siluri a guida acustica Mark 28. L'addensarsi della minaccia di una guerra portò all'approvazione nel 1940 di un piano di costruzioni navali d'emergenza, comprendente la realizzazione di una nuova classe di sommergibili derivata dai Tambor ma adatta a essere rapidamente riprodotta in serie e in grandi numeri. Complice anche una cattiva gestione della difesa del traffico mercantile da parte della Marina imperiale giapponese, i battelli alleati spedirono sul fondo del mare più di un migliaio di mercantili (oltre a svariate decine di unità militari), causando in Giappone una catastrofica mancanza di materie prime e finanche di generi alimentari che compromise notevolmente la sua capacità di continuare la guerra. Data: 3 settembre 1939 - 8 maggio 1945: Luogo: Oceano Atlantico, alcune azioni nell'oceano Pacifico Davanti al crescere delle perdite i giapponesi avevano infine iniziato ad adottare delle più efficaci misure di protezione del traffico mercantile, aumentando il numero delle unità di scorta dedicate e radunando la maggior parte dei cargo in convogli protetti; questo spinse i comandi statunitensi a ideare nuove tattiche, finite con l'assomigliare notevolmente a quelle adottate dagli U-Boot tedeschi in Atlantico (del resto attentamente studiate dagli specialisti della stessa US Navy[49]). Anche i sommergibili del comando del Pacifico sud-occidentale furono impegnati in azioni d'appoggio alla flotta da battaglia nel corso della lunga e logorante campagna di Guadalcanal, anche se con risultati solo di poco migliori: tra i maggiori successi, il 10 agosto 1942 il vecchio sommergibile USS S-44 sorprese vicino Simberi la formazione di incrociatori giapponesi che rientrava alla base dopo la vittoriosa battaglia dell'isola di Savo e affondò con tre siluri l'incrociatore pesante Kako, mentre il 18 dicembre lo USS Albacore affondò l'incrociatore leggero Tenryu mentre rientrava da una missione di trasporto rifornimenti a Madang nella Nuova Guinea. Il 1944 si rivelò un anno nero per la Marina giapponese: il 13 dicembre l'incrociatore pesante Myoko fu silurato dallo USS Bergall al largo della costa dell'Indocina, subendo danni così gravi (l'intera sezione di poppa si staccò e affondò) da rimanere inattivo fino alla fine della guerra; infine, il 19 dicembre la portaerei Unryu, operativa da soli cinque mesi, fu affondata a sud-est di Shanghai dai siluri dello USS Redfish[69]. Taranto, 17 settembre 1939: il varo del "Smg. La campagna sommergibilistica degli Alleati nel Pacifico fu l'esempio di guerra sottomarina indiscriminata di maggior successo della storia. Ms. K XII affondò il cargo Awazisan Maru mentre era diretto a sbarcare truppe a Kota Bharu, e il 24 dicembre successivo lo Hr. Secondo gli storici l’impiego di queste macchine belliche, non è soltanto l’inizio di una storia marinara. SOMMERGIBILI TEDESCHI SECONDA GUERRA MONDIALE INCROCIATORI FURUTAKA AOBA MARINA. Secondo il programma di espansione navale approvato nel 1935, dai Cachalot derivarono varie serie di sommergibili (classi Porpoise, Salmon e Sargo), ancora contenute nei numeri (nessuna di esse superava la decina di unità) ma via via migliorate sotto il profilo della velocità e dell'autonomia. Durante la prima guerra mondiale i sommergibili vengono utilizzati per la prima volta in modo massiccio ed avranno un ruolo strategicamente rilevante. SOMMERGIBILI ITALIANI NELLA 2nda GUERRA MONDIALEcronologia. U-Boot è il termine tedesco per indicare genericamente sommergibili, ed è l'abbreviazione di Unterseeboot, letteralmente "battello sottomarino".Il termine è utilizzato nelle altre lingue per indicare i battelli sottomarini impiegati durante la prima e la seconda guerra mondiale dalla marina militare tedesca (Kaiserliche Marine e Kriegsmarine). Solo tra il 1940 e il 1941, giusto poco prima dell'entrata in guerra, erano state immesse in servizio le prime moderne unità di scorta d'altura (Kaibokan per i giapponesi), le quattro unità classe Shimushu o Type A: si trattava di corvette da 1.020 t di dislocamento, una velocità di 20 nodi per un'autonomia di 8.000 miglia, e un armamento basato su tre cannoni da 120 mm, quattro mitragliere da 25 mm e due lanciabombe per cariche di profondità[21]. Dopo una nuova serie di successi contro convogli giapponesi in navigazione nello stretto di Formosa, il Tang affondò il 24 ottobre 1944, colpito da un siluro da lui stesso lanciato che, per un malfunzionamento, aveva compiuto una traiettoria a U[N 8]; O'Kane sopravvisse all'affondamento ma fu catturato dai giapponesi, rimanendo in detenzione fino alla fine della guerra[60]. L'esperienza suggeriva nuove tattiche: invece di silurare le navi nemiche sul fianco come era pratica abituale, il comandante James Wiggin Coe dello USS Skipjack adottò la tattica di portare il suo battello dritto contro la prua della nave nemica per poi sparare a distanza ravvicinata una salva di tre siluri disposti a ventaglio, in modo che il nemico non avesse modo di notare la scia delle armi e virare per mettersi in salvo.

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