Aveva ogni tipo di beatitudine, ma soffrì volontariamente la vergogna della croce non tenendo in alcun conto l’infamia, la vergogna, la disgrazia di una simile morte. Perciocchè non siete venuti al [monte] che si toccava e che ardeva in fuoco. Il loro esempio decisamente mi incoraggia tanto che non mi lascerò intimidire da nulla. π. το παρον) non ha il senso che alcuni le dànno in questo luogo, cioè «in vista di» pochi giorni; ma significa per la durata di un dato tempo. "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"Diodati\">Diodati"; ridirizzate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti e fate sentieri diritti ai vostri piedi affinchè ciò ch'è zoppo non di svii, ma piuttosto sia guarito. La taccia di fornicatore non pare che si debba applicare, insieme con quella di profano, ad Esaù. Però taluni indizi raccolti qua e là nel N.T. «O Gerusalemme, i nostri piedi si fermano nelle tue porte». S. Agostino disse: "Non è gran cosa l’incominciare; la perfezione sta nel condurre a termine". Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Vi sono gli allenamenti, ricevi le necessarie istruzioni e arriva il momento di partire. Il fine che si propone non è monco o sbagliato, ma è l'utile nostro vero, non apparente, l'utile nostro eterno, non passeggero. Altri ancora avevano solo promesso di parteciparvi, si erano iscritti alla gara, avevano avuto il loro numero, ma per qualche motivo nemmeno sono partiti... Un gruppo di atleti fedeli ed impegnati però ce l’ha fatta!Ecco che però succede l’inaspettato. Lettera agli Ebrei - 1. 15 badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale … Ebrei 12:18-29. Ci possono essere tanti fattori esterni che ci sono di ostacolo nella corsa della vita cristiana. Si, ti sta invitando a scendere in campo, si proprio te, a far parte di quelle valorose squadre ed a correre la gara insieme a quei famosi e valenti atleti. Fratelli, voi non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e … Commento su Sir 3,19-21.30-31; Sal 67; Eb 12,18-19.22-24; Lc 14,1.7-14 Che colpo al nostro amor proprio e alla nostra presunzione ci viene dalle letture di oggi! Se per «pentimento» s'intende quello d'Esaù, il senso è questo: «Volendo eredar la benedizione fu riprovato (poichè non trovò luogo in sè ad un vero pentimento), quantunque l'avesse ricercata (quella benedizione) con lagrime». Il loro esempio ci addita la via da seguire, ci avverte degli impacci da deporre, e ci mostra come sia possibile giungere coll'aiuto che Dio non nega a chi l'invoca, alla vittoria. Abbiamo motivi di grande incoraggiamento non solo fra quelli fin qui esposti, ma anche per la promessa del Signore. "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"C.E.I.\">C.E.I./Gerusalemme"; s=s+""; Il testo ebraico ordinario porta: «l'Eterno castiga, come fa un padre riguardo al figlio ch'egli gradisce». Fare dei nomi, a questo punto, significherebbe fare dei torti a qualcuno. 20 Perocchè non potevano tollerare quel ch'era prescritto: «Se anche una bestia tocca il monte, sia lapidata». Il terminare poi con una esortazione come questa è in perfetta armonia con la tendenza pratica dovunque mostrata dallo scrittore. Ebrei 6:16 e per il senso più largo Giovanni 19:12; Luca 2:34). Pensate: noi che siamo chiamati a far parte o che facciamo parte della squadra dei cristiani, ". " Non vi saranno premi per coloro che non perseverano fino alla fine della corsa. A coloro che corrono la gara della vita cristiana, lo scrittore così dice: "Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate, perdendovi d’animo". Dalla condotta del Padre celeste verso i suoi figli devono i genitori terreni trarre norma per l'adempimento dei loro propri doveri verso la prole. La loro vita dev'essere tutta un culto di riconoscenza. if (versnome=="Riferimenti+incrociati") Ebrei 1:3. Altri connette panèguris con quel che segue e ne viene il senso che abbiamo nella diodatina «alle miriadi d'angeli, all'universal raunanza ed alla chiesa dei primogeniti...» (Weizsäcker, Revised Vers., Nestle ecc.). Chi vorrà veramente "scendere in campo" e perseverare fino alla fine? Esso vedrà l'inaugurazione dell'era messianica in cui s'adempiranno le gloriose promesse fatte alla casa di David e al popolo d'Israele. ; προς ολιγον Giacomo 4:14; e qui al v.11. Inoltre, noi abbiamo avuto per castigatori i padri della nostra carne e li abbiano rispettati; non ci sottoporremo noi molto più al padre degli spiriti e vireremo? La cosa è comprensibile, ma qui l’apostolo, vero e proprio "allenatore", incoraggia questi "atleti" mettendo davanti a loro i motivi per cui a questa "gara" ne valga comunque la pena di parteciparvi. Nel delineare il gran quadro dei trionfi della fede Ebrei 11, l'autore non … versnome=getCookie("VisVers"+i); "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"Nuova Diodati\">Nuova Diodati"; Così facendo, voi che siete ancora più forti aiuterete a mantenersi sulla retta via i membri della chiesa che sono più deboli e vacillanti. 2. Apocalisse 3:19 «Coloro ch'io amo, li riprendo e li castigo». Chi desidera di non aver nulla da soffrire, mostra di non apprezzare la sua condizione di figlio di Dio. Apocalisse 14:1; 21:1-22:21). Questa che vi ho raccontato è una parabola che illustra la vita cristiana assomigliandola ad una gara sportiva. C'è nell'esempio dei credenti, che sono uomini come noi, soggetti alle medesime infermità, collocati in circostanze analoghe, avviati verso la stessa mèta, oggetti della stessa grazia, un eccitamento a correre con perseveranza il palio cristiano. L'aver ricevuto tanti benefizi da Dio; per mezzo di Cristo suscita nei loro cuori il nuovo cantico della gratitudine. Il fatto della sua sofferenza è completamente passato, ma i risultati d’essa rimangono per sempre. L'immagine contenuta nel partic. di tanto più perfetto e più grande del mediatore antico Mosè. 3 Perocchè, fate ragione a colui che sostenne una, cotale opposizione contro a sè per parte dei peccatori, affinchè non vi stanchiate venendo meno nelle anime vostre. Devono esser ricevute con sottomissione e con fiducia filiale. vale: «domandare una cosa da qualcuno»; così in Ebrei 12:19; Atti 25:11. L'immagine qui, come già in Ebrei 12:3 ove accennava all'opposizione dei peccatori contro a Gesù, non è più quella della corsa; bensì quella del pugilato, o di un combattimento corpo a corpo in cui è in gioco la vita ed in cui, per difenderla, si tratta di lottare fino al sangue. Gli uomini perseguitano i fedeli perchè sono religiosi; Dio li castiga perchè non lo sono abbastanza. La Sua morte di croce non è stata una sconfitta. Anche al Sinai v'erano degli angeli, ma erano ministri più che altro di terrore. : «ancora quest'unico poco», ed esprime l'idea che il tempo dell'aspettazione sarà breve e che sarà l'ultimo prima di quel rivolgimento messianico che sarà ad un tempo il massimo ed il definitivo, poichè condurrà seco «la pace», il coronamento finale dell'opera di Dio. (4) Il vincitore. Per il cristiano è il corso tracciato ad ognuno da Dio, nella vita presente, colle sue difficoltà, colle sue lotte e sofferenze speciali. 5 Ed avete dimenticata l'esortazione che vi parla come a dei figliuoli: «Figliol mio, non far poco caso della disciplina del Signore e non perdere animo quando sei da lui ripreso. Il peccato considerato in genere, nelle sue varie forme, non l'apostasia, ma piuttosto quel finale che affievolisce la fede, e ritarda, la corsa, il peccato è paragonato ad una veste, o ad un ampio mantello che avvolgendo le gambe non può che dar impaccio a chi corre. Il pensiero contenuto nel v. 4 circa la non estrema gravità delle sofferenze finora sostenute dai lettori per cagion della fede, si riannoda all'idea centrale della sezione antecedente, e più propriamente Ebrei 12:3 all'utilità di ben considerare l'esempio di Gesù; ma si connette per la costruzione, colla frase che prosegue in Ebrei 12:5 e segg. Cfr. Cf. 27 Ma ora, nelle profezie che si riferiscono ai tempi messianici, che sono l'ultima epoca della storia, si trova la promessa di un ultimo grande rivolgimento che introdurrà lo stato di cose definitivo. Quanto questo fine sia più elevato, meglio rispondente agli eterni destini dell'uomo, di quello cui mira la disciplina dei genitori terreni, è cosa evidente. Paolo dice: «con timore e tremore». if (vers=="Riveduta") Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Quelli infatti, per pochi giorni, secondo che parea loro, ci castigavano; ma questi [ci castiga] per li [nostro] utile, affinchè siamo partecipi della sua santità. Prendendo guardia che alcuno non rimanga privo della grazia di Dio. Si, ti sta invitando a scendere in campo, si proprio te, a far parte di quelle valorose squadre ed a correre la gara insieme a quei famosi e valenti atleti. Santificati in virtù del sacrificio di Cristo, i credenti devono camminar in santità. else Lunedì 20 Dicembre 2004 01:20 Ebrei 12, 1-13 Pubblicato da Administrator. La sua grandezza divina è garanzia non solo del diritto assoluto ch'egli ha di sottoporci a disciplina; ma è garanzia della infallibile sapienza con cui egli adopera questo mezzo. sono i soli che ci diano di Gesù un ritratto completo. La vita della fede quaggiù è simile ad una corsa nell'arringo. 22 Ben diverso è il Patto nuovo simboleggiato dal monte di Sion. s=s+""; 4 Sezione 6. Piuttosto, il rifiuto di ubbidienza va cercato nelle numerose ribellioni alla legge di Dio che cagionarono la distruzione nel deserto di tutta la popolazione adulta uscita d'Egitto. Guardiamo alle privazioni, alle umiliazioni, ai dolori nostri, alla ruina di talune nostre speranze o di taluni nostri piani, e non all'amore del Padre che ci corregge con sapienza che non erra ed in vista di un risultato santo e buono. Invece di ukeàb (e come un padre), la LXX deve aver letto, come in Giobbe 5:18, ikeìb (egli flagella) che risponde anche meglio alle leggi del parallelismo ebraico. Lo Spirito di Cristo può e vuol farci sperimentare, fin da ora, la vita celeste». Quest'ultima è caratterizzata colle espressioni: per pochi giorni e secondo che pareva loro. La nostra Epistola esalta il Cristo come il Figlio di Dio cui servono gli angeli, e ce lo mostra in pari tempo come avendo partecipato a carne e sangue, come fatto simile a, noi in ogni cosa innocente. L'ultima parola e viveremo accenna di già al pensiero svolto di poi, cioè allo scopo elevato della disciplina divina. 3 … Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere; E-mail; ... Commento ai Vangeli Commento … Quindi senza attribuire agli spiriti dei giusti una onniscienza che non possono avere, nè un potere protettore che non hanno, non si può dire contraria alla Rivelazione l'idea che la Chiesa trionfante sia, in qualche misura, messa a parte delle vicende della Chiesa militante: poichè si tratta dello svolgimento del regno di Dio che interessa quelli che non hanno da giungere al compimento a senza di noi». Entrando in … versComm=1; L'arrivare ad esser santi come Dio è santo, perfetti com'egli è perfetto è, secondo la Scrittura, l'ideale morale dell'uomo. direttamente, ma solo per mezzo di Mosè Esodo 20:19. E’ la "comunione dei santi", migliaia e migliaia nostri predecessori nella fede che si sono distinti per fede, forza e virtù. Entrando in … 18 Sezione 7. I migliori tra i figli di Dio hanno bisogno della paterna disciplina di Dio. 43, 24c - 44,1-3; Ebrei. : «Noi abbiamo gratitudine (o grazia), mediante la quale facciamo di rendere il nostro culto a Dio in modo accettevole... Finalmente il cod. I destinatari di questa lettera devono credere a questo, nonostante che le attuali circostanze sembrino contraddirlo, e così dobbiamo noi! Allora Esaù che forse avea già dimenticato il suo giuramento ed il suo sprezzo d'una volta, fu riprovato da Dio il quale si servì di strumenti umani. L'immagine della radice d'amarezza - la cui natura cioè è amarezza o malvagità ed i cui frutti non saranno dolci - è tolta dai campi ove una mala pianta, se lasciata crescere, e crescon presto, può danneggiare tutto un campo, come una pecora rognosa può danneggiare tutto il gregge. La Vulg. L'ordine di cose attuale, la terra ed i cieli «presenti», sono fatti per servire ad un dato modo di esistenza, psichica e terrena, ed essendo stati fatti per un dato fine son destinati ad esser disfatti quando hanno compiuto il loro tempo. C.E.I./Gerusalemme Talchè, i tre raggi dell'ideale biblico sparsi e divisi nelle teorie umane, si trovano qui riuniti in sintesi superiore: l'utilità, la giustizia e la vera felicità. Gli antichi atleti correvano nudi, e anche oggi l’abbigliamento deve essere adatto alla gara. Non te ne credi certamente all’altezza, ma lui insiste, rassicurandoti che ti darà tutti gli strumenti tecnici necessari per partecipare anche tu alla gara con onore. Consideriamo però ora più da vicino il testo biblico che Dio ci vuole rivolgere quest’oggi. Inoltre in questo caso non si intenderebbe che si mentovassero poi ancora «gli spiriti dei giusti compiuti». Basti ricordare Isaia 60; 66. Lectio Divina Lectio Divina Ebrei 12, 1-13. Nel delineare il gran quadro dei trionfi della fede Ebrei 11, l'autore non aveva detto esplicitamente quale fosse l'intento suo; ma, giunto alla fine, egli lascia chiaramente scorgere che lo scopo suo è stato di far servire gli antichi d'esempio e d'incoraggiamento ai lettori. 12 Ebrei 12:12-17 contengono una esortazione a corrispondere all'intento educativo della paterna disciplina di Dio che mira alla loro santificazione. Ma la rivelazione sinaitica non era, se non un passo innanzi verso l'economia definitiva che sola introduce la perfezione. La profezia d'Aggeo si riferisce alla gloria di cui Dio riempirà il secondo tempio. poichè il movente da cui parte la disciplina è l'amore, poichè la norma di essa è l'infallibile sapienza del padre degli spiriti, poichè il suo fine è il nostro supremo utile. 20:24). Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate, perdendovi d’animo" (3, 4).Ecco il segreto del maratoneta, dell’alpinista e di chiunque altro intende raggiungere il suo obiettivo: un’attenzione indivisa verso la meta, un’attenzione indivisa - nel nostro caso - verso Colui che ci precede, ci dà forza, ci incoraggia: il Signore Gesù Cristo. «Non gettate tutto sui maestri, non tutto sui conduttori, potete ancora voi edificarvi a vicenda» (Crisost.). Ebrei 12:1-3. Colla redenzione sono divenuti spiriti ministratori a favore degli eredi della salvazione. Il senso che ne deriva è il seguente: Ricevendo adunque da Dio, come spero siamo tutti disposti a fare, il regno incrollabile, guardiamo di nutrire nel nostro cuore la gratitudine che si conviene a chi è messo in possesso d'un tanto dono. Quanti ci hanno preceduto nella fede e tuttora nel mondo brillano come luminosi esempi di fede e di impegno nonostante le difficoltà che devono affrontare e proprio per portare avanti la fede che oggi noi dichiariamo di professare. 2:36). 3. Il testo offre per i due verbi che seguono delle varianti derivate anzitutto dalla facilità con cui un ω può scambiarsi con un ο da chi scrive sotto dettatura, poi dal senso clip veniva attribuito alla frase. 7. 4. Segue di solito il dativo della persona cui si rivolge la riconoscenza (Luca 17:9; 2Timoteo 1:3; 1Timoteo 1:12; 2Maccabei 3:33 e cf. s=s+""; E’ come se essi ci stessero ora a guardare incoraggiandoci a proseguire con fiducia la nostra corsa nonostante tutto. Scritto il 3 Febbraio 2021. Al termine della sua vita lo stesso apostolo scriveva: "Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate, perdendovi d’animo". «Gli eroi del passato sono presenti con noi nel loro spirito o nel loro esempio, come nelle gesta da loro operate. Dio si comporta con voi come con dei figli. Prima che sia troppo tardi, i fratelli devono cercare di rimettere sulla buona strada chi se ne scosta. Resta però a sapersi se siamo qui nel campo delle immagini o in quello della realtà. Essa non l'abbandona nelle necessità materiali, nelle difficoltà dell'opera sua spirituale, di fronte ai lenti progressi dei suoi, alla crescente incredulità della sua nazione, all'abbandono delle moltitudini, all'odio mortale dei capi. Il passo è inteso da Delitzsch come favorevole al creazianismo; ma non va dimenticato che l'altro Ebrei 7:10 ha invece sapore di traducianismo. La frase è variamente punteggiata ed interpretata. Onde il motto della vita del cristiano deve essere in ogni tempo: «Riguardando a Gesù». Isacco ebbe, in quell'ora, chiara coscienza d'avere, suo malgrado, servito al disegno di Dio e non potè tornare indietro. Nuova Diodati 21 Ed era così terribile lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremante». C.E.I./Gerusalemme Ed il peccato che facilmente [ci] avvolge. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate, perdendovi d’animo" (Ebrei 12:1-3). Si sono allenati bene, i loro muscoli sono agili, forti e scattanti. 11 Ora ogni castigo non sembra, per il presente, esser [cagione] di allegrezza ma di tristezza; però alla, fine rende un frutto pacifico di giustizia a coloro che sono per mezzo di esso esercitati. La pace la devono procacciare, ossia procurare con isforzo sincero e costante, con tutti, con tutti i fratelli, senza dubbio Ebrei 13:1, e forse vuol dire con tutti gli uomini come Paolo prescrive esplicitamente Romani 14:19; 12:18. # 1 Ts 4,9; Rm 12,10; 1 Pt 1,22; 2 Pt 1,7; 1 Gv 3,10-18. Gli uomini li perseguitano perchè non vogliono abbandonar la professione della loro fede; Dio li castiga perchè non hanno menato una vita conseguente colla loro professione. Monastero Domenicano Matris Domini . E non si trattò di una gioia egoistica, era la gioia raggiunta attraverso quella redenzione che avrebbe realizzato la salvezza di tutto il suo popolo. Di lui Isaia dice: "Egli vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità" (Is. Qual è infatti il figlio che il padre non castighi? Al termine della sua vita lo stesso apostolo scriveva: "Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Conf. 1. if (!vers || (vers!="C.E.I." Più consideriamo il Duce dei credenti e più ci appare, come in ogni altra cosa, il nostro perfetto modello. Credo che sia importante pure notare come lo scrittore non si limiti qui a dare "consigli" ed esortazioni come colui che si limiti a "stare in panchina".
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