esame del carbonio 14 sulla sindone

Una delle riviste in cui pubblicò questi lavori, Journal of Archaeological Science, tuttavia pubblicò[43] già nello stesso fascicolo un articolo di altri ricercatori che mettevano in dubbio l'operato e le scoperte di Kouznetsov.[44]. Lo scienziato cominciò quindi una lunga serie di conferenze, molte delle quali toccarono anche l'Italia, per parlare di questi suoi risultati, questa volta attirando anche l'interesse dei media generalisti. Quest'ultimo dato, arrotondato ai 10 anni più vicini, costituì il risultato annunciato dal cardinale Ballestrero e pubblicato su Nature. Secondo Bonnet-Eymard, l'ipotetico scambio sarebbe avvenuto in due fasi: I falsi campioni sindonici, però, sarebbero risultati più recenti del previsto (1400 circa) e incompatibili con l'esistenza storicamente provata della Sindone entro il 1357: si sarebbero quindi rese necessarie ulteriori manipolazioni, che avrebbero causato le anomalie statistiche di cui si è già detto. Marino e Benford hanno consultato un esperto tessile, Robert Buden, il quale ha confermato che i maestri del XVI secolo erano in grado di eseguire rammendi invisibili ad occhio nudo[16]. Quest'ultimo dato, arrotondato ai 10 anni più vicini, costituì il risultato annunciato dal cardinale Ballestrero. Il più celebre studio condotto sulla Sindone di Torino, più che altro per la grande risonanza che ebbe all'epoca sui mezzi d'informazione, è la datazione del lenzuolo eseguita nel 1988 con la tecnica radiometrica del Carbonio 14[1]. Secondo queste testimonianze Alan Adler, un membro dello STURP (che apparentemente ignorava l'accordo sottoscritto dagli stessi membri di non effettuare ulteriori test sui campioni) sarebbe venuto in possesso (mantenendo la sua fonte segreta) di un filo dal cosiddetto "campione di Raes" (un triangolo di tessuto prelevato dalla Sindone nel 1973, adiacente al campione datato nel 1988) e l'avrebbe consegnato a John Heller; questi lo avrebbe poi consegnato a sua volta all'esperto di mineralogia George Rossman, del California Institute of Technology, per farlo esaminare tramite un analizzatore a risonanza ionica ciclotronica a trasformata di Fourier. E’ questa la novità di questo documentario. TORINO. Nuovo studio critica l’esame al carbonio 14 che data il Lino al Medioevo Il più celebre studio condotto sulla Sindone di Torino, per la grande risonanza che ebbe all'epoca sui mezzi d'informazione, è la datazione del lenzuolo eseguita nel 1988 con la tecnica radiometrica del Carbonio 14 svolta in tre laboratori. Barberis: «L'esame del carbonio 14 va rifatto» A Venaria in mostra le preghiere del mondo; Come visitare la Sindone; Per i non vedenti c'è il plastico 3D "Verso la Sindone tra i santi" Con la Sindone, Torino e Betlemme più vicine; Balli e preghiera, la "movida" della Sindone; Sospesa tra morte e vita, la Sindone icona del Sabato Santo Barberis: «L'esame del carbonio 14 va rifatto» A Venaria in mostra le preghiere del mondo; Come visitare la Sindone; Per i non vedenti c'è il plastico 3D "Verso la Sindone tra i santi" Con la Sindone, Torino e Betlemme più vicine; Balli e preghiera, la "movida" della Sindone; Sospesa tra morte e vita, la Sindone icona del Sabato Santo Lo STURP aveva proposto una serie di 25 esami preliminari proprio per rilevare tutti i tipi di inquinanti possibili e fare la più corretta analisi possibile. Nel 1994 il biologo russo Dmitri Kouznetsov dichiarò di aver ottenuto in laboratorio un "ringiovanimento" di tessuti antichi proprio di circa 13 secoli, ma in seguito è stato dimostrato che le sue affermazioni erano false (si veda la sezione seguente per maggiori dettagli). Questi usavano due diverse tecniche di datazione, con pregi e difetti differenti: Nel 1984 lo STURP pubblicò un programma di ricerca nel quale si prevedeva, oltre alla radiodatazione, di sottoporre i campioni di tessuto sindonico ad un ampio spettro di esami fisici e chimici. I risultati di questo presunto test non furono però mai pubblicati, né annunciati ufficialmente, neppure a seguito della datazione del 1988[66]. Furono tagliate delle strisce di circa 10 mm x 70 mm[1][23][24]. Un articolo scritto dal ricercatore Tristan Casabianca con Giuseppe Pernagallo, data analyst, Emanuela Marinelli, sindonologa e Benedetto Torrisi, statistico dell’Università di Catania, apparso su Archaeometry[35], esamina dal punto di vista statistico i dati grezzi dell’analisi radiocabonica del 1988, ovvero i dati derivati dalle singole misurazioni. Tuttavia è da rilevare che mai è stata notata la presenza di rammendi[56]. Alcune possibili cause di inquinamento sono presentate di seguito. Bryan J. Walsh ha esaminato i dati delle singole misurazioni con diversi metodi statistici, ottenendo una probabilità superiore al 95% che le popolazioni misurate dai tre laboratori non fossero omogenee. I risultati dell'esame fecero grande scalpore ed ebbero una larga risonanza mediatica a livello mondiale. La sua sconfessione non è tuttavia stata recepita immediatamente da diversi sindonologi italiani ed europei, che per alcuni anni hanno continuato (e in alcuni casi continuano ancora oggi) a citarlo come fonte affidabile nelle loro interviste, pubblicazioni e conferenze[49][50]. Il 4 giugno 1989, in circostanze misteriose, si suicida Timothy W. Linick, 24enne ricercatore dell'Università dell'Arizona, uno dei firmatari dell'articolo di Nature del febbraio '89, scrupoloso studioso del metodo dello spettrometro di massa. Diversi scienziati negli anni seguenti provarono a ripetere gli esperimenti di Kouznetsov, senza ottenere risultati analoghi (ovvero un'alterazione significativa nella datazione al C14 di campioni di tessuto sottoposti ad effetti simili a quelli di un incendio) e aumentò quindi il numero di studiosi che inizavano a nutrire seri dubbi sulle sue conclusioni[11]. Resoconto di Rinaldi sulla ricerca di Kouznetsov, The Invisible Mending of the Shroud, the Theory and the Reality, Scienziati internazionali si offendono perché la Sindone di Torino è stata esaminata segretamente, http://www.centonove.it/arretrati/2000/43/30.pdf, https://it.cathopedia.org/w/index.php?title=Esame_del_carbonio_14_sulla_Sindone&oldid=406048, Cerca nella Bibbia CEI 1974 (LaParola.net). La relazione scientifica ufficiale fu pubblicata alcuni mesi dopo sulla rivista Nature[1]. Russia's Dr. Dmitri Kouznetsov: Can He Any Longer Be Believed? Come sappiamo il polline sono delle microspore e cellule sessuali La datazione corrisponde al periodo in cui si ha la prima documentazione storica che si riferisca con certezza alla Sindone di Torino (1353). Quando la mappa di Vinland (un altro reperto archeologico famoso e contestato) fu radiodatata, il primo campione misurato, che era stato sottoposto al pretrattamento standard per ripulirlo da possibili contaminazioni, produsse un quantitativo di C14 corrispondente ad una data futura (fine XXI secolo). Il fatto che articoli per gli stessi lavori fossero stati sottomessi a più riviste, comportamento lecito (quando non viene richiesta l'esclusiva dello scritto) ma mal visto dalla comunità scientifica, attirò ulteriori critiche sul suo lavoro. Il mistero sulla provenienza. Gabriel Vial, direttore del Museo dei Tessuti Antichi di Lione, i professori Robert Hedges ed Edward Hall, responsabili del Laboratorio di Radiodatazione dell'Università di Oxford, e il dott. Oltre a questa impossibilità nel replicare i suoi risultati, alcuni comportamenti di Kouznetsov relativi alla ricerca di finanziamenti per la traduzione di libri sulla Sindone nel mercato russo (finanziamenti elargiti, senza che poi il progetto fosse portato a termine), portarono anche diversi sindonologi a dubitare della sua serietà; Ian Wilson, direttore della rivista dell'associazione dei sindonologi britannici (British Society for The Turin Shroud Newsletter) e autore di uno dei libri non tradotti, pubblicò due note in proposito nel 1996 in cui metteva in guardia i membri dell'associazione dal considerare troppo ottimisticamente i lavori di Kouznetsov[46][47]. Inoltre ha rilevato una correlazione lineare (con grado di probabilità superiore al 98%) tra le date medie calcolate dai tre laboratori e la distanza dei rispettivi campioni di tessuto dal bordo della Sindone. Critiche alle modalità di esecuzione dell'esame, Violazione dei protocolli e delle prassi da seguire, Arricchimento della percentuale di C14 sul lino dovuto a fattori esterni, Prelievo di una porzione di tessuto non originale, Contaminazione del tessuto con materiale organico, Inadeguatezza del metodo rispetto al reperto da esaminare, I dati delle singole misurazioni di Tucson elencati nell'articolo di. It is important that we continue to test the accuracy of the original radiocarbon tests as we are already doing. Nonostante questi dubbi le teorie dello studioso russo vennero divulgate e considerate da molti sindonologi come prova dell'inattendibilità della datazione radiometrica del 1988. Direttore del laboratorio di ricerca del British Museum negli anni '80 del XX secolo. Se fosse venuto un risultato credibile (per esempio fine XIX secolo, che sarebbe stato compatibile con l'ipotesi che la mappa fosse un falso realizzato dopo il 1920), con ogni probabilità l'avrebbero creduto giusto. Ramsey chiude il proprio comunicato affermando che[42]: «There is a lot of other evidence that suggests to many that the Shroud is older than the radiocarbon dates allow and so further research is certainly needed. In occasione dell'ostensione straordinaria della sindone avvenuta nel 1978, fu costituito il Progetto di ricerca sulla Sindone di Torino (in inglese Shroud of Turin Research Project, "STURP"). il monossido di carbonio è presente in quantità molto piccola nell'atmosfera. La datazione della Sindone è tutta un falso, La corrispondenza con “Radiocarbon” sulla datazione della Sindone, Radiocarbon dating the Shroud of Turin, The Nature report, La Sindone: un mistero che sfida la scienza, Statistica robusta e radiodatazione della Sindone, An experiment to refute the likelihood of cellulose carboxilation, 16th International Radiocarbon Conference 16-20,1997 Groningen, Attempt to affect the apparent 14C age of cotton by scorching in a CO2 environment, Il documentario, diretto da David Rolfe e condotto da Rageh Omaar, è andato in onda sul canale, Tuttavia non viene spiegata la causa del maggiore arricchimento in, A. J. T. Jull, D. J. Donahue, P. E. Damon: "Factors Affecting the Apparent Radiocarbon Age of Textiles". Margherita morì nel 1531 e, secondo Marino e Benford, la sua volontà venne eseguita e la Sindone fu affidata a un maestro tessitore che sostituì il lembo mancante intrecciando le fibre dei nuovi fili con quelle del tessuto originale[51]. Fin dall'anno successivo lo STURP manifestò l'intenzione di sottoporre il lenzuolo a vari studi, tra cui la datazione radio carbonio[15][16] per la piccola quantità di materiale che richiedeva per le analisi[17]. Il primo effettuò le operazioni di pesatura, mentre il secondo eseguì materialmente il taglio. Alcuni autori hanno rilevato degli errori nei calcoli statistici pubblicati nell'articolo di Nature[5]: la deviazione standard che si ottiene dalle misurazioni del laboratorio di Tucson è di 17 anni e non 31 come pubblicato[6](portando quindi l'età stimata del telo da 646±31 anni ad un più ristretto 646±17 anni), e conseguentemente il valore del chi quadro per il risultato combinato dei tre laboratori è di 9.8 invece che 6.4, e il corrispondente significance level (un valore statistico che misura l'attendibilità del risultato) risulta dell'1% circa, invece che del già basso 5% pubblicato nell'articolo; per confronto, i significance levels dei tre campioni di controllo furono rispettivamente del 30%, 50% e 90%. Dubbi sull’età della Sindone. Rinaldi e altri studiosi, estendendo le verifiche, scoprirono anche che Kouznetsov aveva falsificato altre sue precedenti ricerche, tra cui alcune nelle quali sosteneva tesi creazioniste e con cui era divenuto molto noto negli ambienti cristiani statunitensi e tra gli studiosi sostenitori di queste tesi prima di dedicarsi allo studio della Sindone. Con buona pace dell’esame scientifico al Carbonio 14 che datò il lenzuolo al XIV secolo, e dei successivi esami sul sangue che, si disse, non era tale ma colore ocra. Nel 2000, Joseph G. Marino e M. Sue Benford hanno avanzato l'ipotesi che il campione utilizzato per l'esame radiocarbonico contenesse una parte (circa il 60%) di tessuto non originale: Margherita d'Austria, duchessa di Savoia, zia dell'imperatore Carlo V, dispose per testamento che un lembo della Sindone fosse donato a una chiesa da lei fondata. La loro decisione fu accettata dalla Custodia della Sindone al successivo congresso di Torino del 1986: il "protocollo di Torino" affidava l'esecuzione dell'esame ai sette laboratori, che avrebbero ricevuto dei campioni di circa 28 mg ciascuno, da prelevare in diversi punti della Sindone, ed avrebbero eseguito l'esame con le modalità del cosiddetto blind test ("test cieco"): avrebbero datato, oltre ai campioni sindonici, anche dei campioni di controllo indistinguibili da essi e provenienti da altri tessuti, senza sapere quale dei campioni fosse quello sindonico; inoltre non avrebbero dovuto comunicare tra loro. Di parere opposto sono Riani, Fanti, Crosilla e Atkinson, che hanno riesaminato i dati disponibili con metodi di "statistica robusta". E sulla Sindone non ci siamo affatto. Il lenzuolo è stato conservato per secoli in condizioni tutt'altro che ottimali, esposto al fumo delle candele, ricco di anidride carbonica, e addirittura usato come tovaglia per celebrare messa[8]; il lenzuolo inoltre ha rischiato per almeno due volte di essere bruciato: la prima volta in data ignota, la seconda nella notte fra il 3 e il 4 dicembre 1532, quando un incendio distrusse la Sainte-Chapelle di Chambéry ove la Sindone era conservata, e il lenzuolo stesso, conservato in un reliquiario d'argento, fu raggiunto dalle fiamme e bruciato in diversi punti[9]. Successivamente, a partire dal 2000, il professor Gian Marco Rinaldi, facendo verifiche sui lavori dello studioso russo, scoprì che questi non aveva condotto alcun esperimento, ma aveva presumibilmente inventato i dati, oltre a citare fonti e istituzioni scientifiche inesistenti a sostegno delle sue ricerche: non esistono molti dei musei e istituti da cui, nei suoi articoli, Kouznetsov sostiene di aver ricevuto i campioni su cui avrebbe effettuato gli esperimenti e, quelli esistenti, a una verifica hanno negato di avere a disposizione simili campioni e di aver collaborato con lui, così come risultano inesistenti i coautori di alcuni suoi articoli e buona parte delle bibliografie citate negli stessi.[48]. Gli studiosi riaprono il caso Sacra Sindone: gli esami che erano stati dichiarati definitivi sulla datazione del tessuto non sarebbero validi ma falsati.

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