roberto figlio di tancredi d'altavilla

Roberto d'Altavilla, detto "il Guiscardo", "l'astuto", nato in Normandia nel 1058, era figlio di Tancredi d'Altavilla, uno fra i primi Normanni a scendere in Italia. Secondo figlio di Ruggero II di Sicilia e della sua prima moglie Elvira di Castiglia , i suoi nonni materni furono Alfonso VI di Castiglia e la quarta moglie Isabella, figlia convertita di Al-Mutamid emiro di Siviglia . La prima campagna d'espansione di Roberto il Guiscardo era cominciata poco prima, nel giugno del 1059, in coincidenza con l'apertura dei lavori del Concilio di Melfi. Così dotato dalla fortuna, dal fisico e dal carattere, egli era affatto alieno dall'assoggettarsi a chiunque, o dal prestare servile omaggio». Roberto il Guiscardo giunse nel 1047 nell'Italia meridionale, dove già i suoi fratellastri (Guglielmo, Drogone e Umfredo) si erano distinti come abili mercenari dei signori longobardi in contrasto con l'impero di Bisanzio, ottenendo la Contea di Puglia. Ma il precipitare delle vicende italiane lo costrinse a sospendere temporaneamente la campagna: nel giugno del 1083 il papa Gregorio VII, assediato a Castel Sant'Angelo dalle truppe tedesche di Enrico IV, lo chiamò in proprio soccorso. A questo punto la strada verso la Sicilia era ormai spianata. Ma Scribla si rivelò ben presto un vicolo cieco, un presidio isolato dal quale non avrebbe potuto ricavare alcun vantaggio. In realtà la tradizione bizantina, nella quale l'Alessiade di Anna Comnena si inscrive, tendeva ad esaltare virtù e qualità dei nemici per magnificare ancor di più quelle del generale che li aveva sconfitti. Germ. Ma proprio durante quest'ultima battaglia, colto da una violenta febbre, morì il 17 luglio 1085 all'età di circa 60 anni. Durante la sua permanenza in Calabria Roberto sposò la prima delle sue due mogli, Alberada di Buonalbergo, figlia di Gerardo di Buonalbergo. Umfredo d'Altavilla (Cotentin, 1010 circa – Venosa, 1057) è stato un condottiero e cavaliere medievale normanno, conte di Puglia e Calabria.. Nel 1071 Roberto lasciò l'isola a suo fratello Ruggero, che nominò conte di Sicilia. Ma soltanto dopo il ritorno dalla memorabile battaglia di Civitate, in cui, chiamato dal fratello Umfredo, succesore del conte Drogone, aveva valorosamente comandato un'ala dell'esercito normanno (1053), il Guiscardo poté di proposito dedicarsi alla conquista della Calabria, non solo a danno di Gisulfo di Salerno, i cui disegni espansionisti lo avevano invogliato a imprese in quella regione, ma soprattutto a danno dei Bizantini, secolari padroni di essa. Verso il 1051 sposò Alberada di Buonalbergo, dalla quale nacquero: La tradizione attribuisce alla seconda moglie Sichelgaita due altre figlie che, secondo alcune fonti, sarebbero però figlie di Alberada: Dal matrimonio (1058 circa) con Sichelgaita di Salerno nacquero: Durante la sua assenza dai campi di battaglia in Oriente, suo figlio Boemondo, per qualche tempo signore della Tessaglia, aveva perduto le conquiste fatte in terra greca. La spedizione partì nel maggio del 1081: Roberto salpò da Brindisi con un esercito di 16.000 uomini e in ottobre inflisse una dura sconfitta all'imperatore bizantino Alessio alleatosi alla Repubblica di Venezia nella battaglia di Durazzo e si impadronì di Corfù. ROBERTO d’Altavilla, detto il Guiscardo, duca di Puglia, di Calabria e di Sicilia. Figlio di Tancredi d'Altavilla, fra il 1046 e il 1077 conquistò tutta l'Italia meridionale, ponendo fine alla presenza bizantina e longobarda e ricevendo il titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia da Niccolò II, favorevole all'amicizia con i normanni per allontanare l'ingerenza di Bisanzio e… Nulla si sa del periodo trascorso in Normandia, né della data della sua ... Robèrto d'Altavilla signore di Loritello. Prima di espugnare Palermo e insignorirsi della Sicilia, Roberto il Guiscardo dovette combattere contro le ultime guarnigioni bizantine che ancora occupavano parte della Puglia, cuore del suo dominio. E già aveva strappato Corfù ai Veneziani e posto l'assedio a Cefalonia, che avrebbe dovuto aprirgli la via dì Costantinopoli, quando la morte lo colpiva il 17 luglio 1085. Morto nel 1057, il conte Umfredo lasciò i due figli minorenni, Abelardo ed Ermanno, sotto la tutela della moglie longobarda Gaitelgrima di Salerno. ◆ Fu erroneamente interpretato... robèrta agg. Tali qualità, accoppiate alla prestanza della persona, destavano lo stupore dei nemici, rendevano diffidenti gli stessi fratelli e commilitoni di R. Difatti, abbandonato il soldo del principe di Capua, non senza diffidenza egli fu accolto da suo fratello Drogone, secondo conte di Puglia, che lo spedì in Calabria, ove già scorrazzava, a caccia di prede o al servizio del principe di Salernon qualche banda normanna. ROBERTO G uiscardo (l'"Astuto"). Nel Guiscardo la finezza del senso politico, ch'è quanto dire l'abilità a trarre profitto dalle più disparate circostanze e l'intelligenza nel volgere ai propri fini le forze contrarie, fu pari alla tenacia dei propositi e alla smisurata ambizione, che lo resero costantemente irrequieto. L’arrivo di Roberto in Italia E così nel 1048 decise di unirsi al principe longobardo Pandolfo IV di Capua nelle sue incessanti guerre contro il principe Guaimario di Salerno, ma l'alleanza durò appena un anno: stando alle cronache di Amato di Montecassino, Pandolfo venne meno alla promessa di concedere a Roberto un castello e una figlia in sposa, al che il Normanno rispose rompendo gli accordi e abbandonando il sodalizio. Fedele ai patti che aveva conchiusi, innanzi alla spedizione, col pontefice, corre, dopo avere domato la rivolta che in Puglia aveva capeggiato il nipote Giordano, principe di Capua, a Roma (1084), la lascia saccheggiare dalle sue truppe, libera il papa da Castel Sant'Angelo e lo conduce con sé a Salerno, dove doveva restare fino alla morte. A Boemondo furono comunque destinati i possedimenti al di là dell'Adriatico, prima fra tutte la roccaforte di Durazzo che venne riconquistata velocemente dai Veneziani. A succedergli come Duca di Puglia e Calabria, Principe di Salerno fu il secondogenito Ruggero Borsa, primo dei figli avuti da Sichelgaita. 12 relazioni. Al dominio totale del Guiscardo nel Mezzogiorno mancavano a questo punto il Principato di Capua, sotto i Normanni dei Drengot, il Ducato di Napoli e Benevento, antico e potente principato longobardo ormai in decadenza: l'attacco alla città, sferrato nel 1078, mise in allarme papa Gregorio VII, poiché Benevento era considerato feudo della Santa Sede. 11º) quando il fratello Roberto il Guiscardo già aveva fatto fortuna. - Trinità di Venosa, “segno”: Tomba di ALBERADA DI BUONALBERGO. Nello stesso periodo maturò anche l'alleanza fra il nuovo capo normanno e lo Stato Pontificio: il Papato, infatti, venuto ai ferri corti con l'imperatore, presagiva un'imminente rottura (quella che sarà la Lotta per le investiture) e si risolse a riconoscere le conquiste dei Normanni nel Meridione d'Italia, assicurandosene così la fedeltà. Anna Comnena ci offre anche una straordinaria e dettagliata descrizione fisica del personaggio: «Questo Roberto era di stirpe normanna, di bassi natali, cupido di potere, d'ingegno astutissimo e coraggioso nell'azione: aspirava soprattutto alla ricchezza e alla potenza dei grandi, e mostrava un'invincibile fermezza nel tener dietro a' suoi concepimenti, allorché ostinavasi di mandarli a buon fine. ROBERTO d’Altavilla, detto il Guiscardo, duca di Puglia, di Calabria e di Sicilia. Il Guiscardo tornò per recuperare i territori perduti, rioccupò l'isola di Corfù e mise sotto assedio Cefalonia. Roberto su questo avamposto fece costruire il primo castello in Calabria, durante le prime campagne militari progettate proprio da Scribla conquista quella zona e qualche tempo dopo Cariati[1]. Da Muriella: Serlone, Beatrice, Goffredo, Guglielmo, Drogone, Umfredo. Curiosità: Tancredi d’Altavilla fu un cavaliere normanno vissuto a ridosso dell’anno Mille, che grazie ad un’azione eroica compiuta a favore del suo signore fu colmato di benefici. TANCREDI D'ALTAVILLA. Primo membro degli Altavilla di cui si hanno documentazioni certe. Ma questi, fantasticante acquisti territoriali all'intorno, non poteva non preoccuparsi dell'ardore bellicoso che aveva acceso il Guiscardo all'indommni degli accordi di Melfi, e della febbrile attività diplomatica ch'egli veniva svolgendo dovunque fossero in giuoco aspirazioni o interessi di Salerno, quasi che altra mira egli non perseguisse se non quella di vieppiù stringerla entro una catena di ferro. Secondo la storica bizantina Anna Comnena, egli aveva lasciato la Normandia con un seguito di appena cinque cavalieri e trenta fanti avventurieri e, all'arrivo nell'antica Langobardia, si mise a capo di una compagnia errante di predoni. Figlio di Tancredi d’Altavilla, fra il 1046 e il 1077 conquistò tutta l’Italia meridionale, ponendo fine alla presenza bizantina e longobarda e ricevendo il titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia da Niccolò II. Ufficialmente la denominazione "ducato di Puglia, di Calabria e di Sicilia" apparve nel concilio di Melfi (agosto 1059), quando papa Niccolò II, accogliendo nelle sue mani il giuramento di fedeltà del Guiscardo, gli conferiva l'investitura di quelle terre, solo in parte da lui fin allora conquistate. Un'ultima disperata resistenza fu invano tentata da Benavert, che combatterà una eroica battaglia d'una guerra ormai persa, prima di cadere a Siracusa nel 1086. Ma il pontefice non era in condizioni di inimicarsi i Normanni, impegnato com'era contro l'imperatore Enrico IV nella questione delle investiture. Roberto di Altavilla, figlio di Tancredi d’Altavilla e fratello di Ruggero I di Sicilia, fu conte e poi duca di Puglia e Calabria dopo la morte del fratello Umfredo (1057), investito in seguito anche della signoria sulla Sicilia. Nella navata sinistra si trova invece la Tomba di Alberada di Buonalbergo (chiamata anche Aberada), moglie di Roberto … Con un pizzico di malizia, inoltre, si potrebbe ipotizzare che, per descrivere l'adone bello e aitante che sfolgora nel passo sopracitato, Anna Comnena si fosse ispirata ad uno dei tanti mercenari normanni (i vareghi), che dal secolo X avevano sostituito gli Excubitores, ossia la guardia personale dell'imperatore bizantino; o più semplicemente al figlio di Roberto, quel Boemondo che passò da Costantinopoli nel 1097 affascinando tutta la corte imperiale e l'adolescente Anna. Forte del successo ottenuto sul campo di battaglia di Civitate, Roberto reclamò per sé la successione. - Il vero nome degli Altavilla era Hauteville ed erano originari di Hauteville-le-Guichard, feudo normanno situato a nord della Francia, nei pressi del Canale della Manica. Roberto, dunque, fu elevato da conte a duca di buona parte del Mezzogiorno e gli fu attribuita anche la signoria della Sicilia, che però non era ancora stata sottratta al dominio arabo. In cambio della mano della sorella, Gisulfo chiese a Roberto di distruggere due castelli appartenenti a Guglielmo del Principato, fratello minore del Guiscardo, che da tempo imperversava nei domini di Salerno. Roberto fece nuovamente richiesta di un feudo al fratellastro Drogone, il quale stavolta gli concesse il comando della fortezza longobarda di Scribla (eretta nel 1044 dal Principe longobardo Guimario V), al centro della Piana di Sibari e punto strategico delle vie di transito tra Calabria, Campania e Puglia, a nord est di Cosenza. Il 21 maggio 1084 Roberto entrò a Roma con 36.000 uomini e diede inizio a 3 giorni di devastazioni selvagge e sfrenato saccheggio della città, costringendo l'imperatore germanico alla ritirata. [2], Nel gennaio del 1061 la stessa Melfi fu cinta d'assedio e Roberto in persona fu richiamato in patria. - Sorella (sec. Era il figlio di un feudatario normanno, Rabel Tancredi I d'Altavilla e probabilmente… Altavilla (Hauteville) Consorte. 11º) di Goffredo, conte di Capitanata, e nipote di Roberto il Guiscardo. Il Roberto valoroso figlio di Tancredi d’Altavilla – Cruciverba. Roberto d'Altavilla, detto il Guiscardo (in latino: Robertus Guiscardus o Viscardus; Hauteville-la-Guichard, 1015 circa – Cefalonia, 17 luglio 1085), è stato un condottiero normanno. – Duca normanno (n. ca. Figlio di Goffredo, conte di Capitanata, uno dei fratelli ALTAVILLA, Roberto d', ci è noto solo dal 1064, quando, seguendo le direttive espansionistiche paterne, cominciò ad operare militarmente nel territorio di Ortona. Nella primavera del 1081 la flotta normanna salpava alla volta di Valona e s'impadroniva di Corfù.

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